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MotoGP, GP di Motegi: le vostre pagelle su Facebook

Un coro di sì per Pedrosa, Rossi sempre al top, i dubbi su Lorenzo e quelli su Marquez


Un coro di sì per Pedrosa, Rossi sempre al top, i dubbi su Lorenzo e quelli su Marquez, i giudizi sulle Case e sulle moto. I tifosi hanno sempre le idee molto chiare.

Dani Pedrosa media voti: 9,6

L’ELFO CHE VINCE - Finora la media voti più alta data ad un pilota dai nostri lettori. D’altra parte “tante vittorie, "0" mondiali ma non si può non volergli bene” commenta qualcuno, “un vero professionista che non fa il personaggio” chiosa un altro. Tutti gli fanno i complimenti: “grandioso” ,“ritrovato”, “rinato”, “strepitoso”, “imperioso” “lezione di motociclismo a Rossi e Lorenzo”, “impresa d’altri tempi”, “condotta di gara magistrale” e via così. Tuttavia anche se tutti (meno uno) gli danno voti altissimi, c’è chi si domanda “bravo ma che servono 2 o 3 GP in palla a stagione?”, “risorge, ma è un incostante”, “tre belle gare non possono salvare una stagione”, “bravo ma è una meteora”, “vince quando non serve”, “vince solo a fine anno”. Altri si domandano se non sia “andato da un motivatore?” oppure se le difficoltà di Marquez non gli diano una spintarella: “non è che si esalta perché MM93 è in difficoltà?”, “si è liberato almeno per il momento dal peso morale del compagno di squadra”, vince “chi è libero da vincoli” di classifica. Un’idea, tutta da dimostrare, che si sta facendo strada tra i tifosi è che il piccolo “elfo” della Honda possa avere la sua occasione d’oro nel 2016 tanto da diventare “iridato 2016 con le Michelin” perché “pesando meno con le Michelin dovrebbe andare meglio”.

Valentino Rossi media voti: 8,7

IL LUPO ALFA - “Testa e sangue freddo valgono più dei decimi che perde da Lorenzo”, “capacità mentale a gestire situazioni difficili”, “strategico e freddo”, “zen”, “astuto e intelligente”, “astuto e calcolatore”, “non si è fatto prendere dal panico”, “sangue freddo a tirarsi fuori da una situazione che gli sarebbe costata cara”, una “volpe”, “dove non arriva la velocità arriva la testa”, “cinico, oltre alla mano dx sa usare anche il cervello”… La stragrande maggioranza dei commenti elogia il Rossi “mentalist”, non per aver pianificato la sua strategia in anticipo, cosa obiettivamente impossibile a priori, ma per essere sempre pronto a cogliere l’attimo, ad adattarsi alle situazioni più disparate. E’ questa la sua vera forza a 36 anni, quello che ne fa il “lupo Alfa” del branco, un “predatore vero”, perché “se il talento te lo regala Dio, l’esperienza e la furbizia si fanno con il tempo e gli altri hanno ancora tanto da imparare”. Una maturità che a Motegi gli ha permesso di correre una “gara tratta dal: Manuale Come vincere il Titolo” che vale un “2° posto preziosissimo in chiave mondiale”, e gli permette di andarsene in Australia con un “bottino importante di 18 punti”. Tanto che c’è addirittura chi si dichiara “non tifoso di Valentino ma per il modo in cui ha gestito la stagione merita il 10° titolo”. Fortuna? Ci credono in pochissimi, i “fan” liquidando la cosa con saggezza popolare “meglio nascere fortunati che figli di un re”, i “contro” sintetizzando più prosaicamente: “il suo solito culo”.

Jorge Lorenzo media voti: 6,47

FRAGILE VELOCITA’ - Puntano sulla mancanza di tenuta mentale molti dei commenti su Jorge Lorenzo al quale nessuno nega la capacità di dare il gas ma… “è velocissimo ma ancora una volta non regge la pressione”, “il più veloce ma il più fragile “, “se non è tutto perfetto sembra il gemello … (meno sveglio)”, “fenomeno solo quando c'è da fare la lepre”, “il pensiero della bagarre lo spinge a cercare la fuga, salvo pagarne le conseguenze”, “non basta essere il più veloce in pista, ci vuole strategia”, “la gara non è una qualifica, bisogna amministrare”, “era da dieci e lode sì ma se la gara durava 10 giri”, “cerca di mettere una distanza terra-luna tra se e Rossi, per forza le gomme calano!”. Insomma se va tutto come vuole lui, è imbattibile, ma se capita l’imprevisto, secondo i lettori Jorge fatica a reagire: “manca di spirito di adattamento”, “usa sempre la stessa strategia” a prescindere dalle circostanze, “è un talento incredibile mal sfruttato”, “se non martella come vuole va in crisi”. E’ poco produttivo, secondo molti, anche un certo fatalismo: “dare la colpa al fato non aiuta, il mondiale è un po' più lontano”, “l'uomo dei "se”, “purtroppo nello sport, come nella vita, con i se ed i ma non si va da nessuna parte”, “con le scuse che trova potrebbe candidarsi a Palazzo Chigi”. Per qualcuno la sfortuna ci ha davvero messo lo zampino: “ci ha provato, tradito dal meteo”, “pensavo vincesse facile. Comunque non è fortunato col meteo è palese”. In ogni caso gli si riconosce che non si è tirato indietro con la pioggia: “almeno ci ha provato”, “non è un mostro di simpatia ma ci prova con tutte le sue forze”, “per essere considerato un cagasotto sul bagnato, ha dato una lezione a tutti, se continuava a piovere lo rivedevano solo al traguardo”.

Marc Marquez, media voti: 6,45

COMPITINO INO INO - E’ davvero strano sentir definire Marc Marquez “opaco”, “invisibile”, “impercettibile”, “rassegnato”, “irriconoscibile”, “poco motivato”. Ha fatto davvero solo il “compitino ino ino” a Motegi? Un quarto posto sette giorni dopo un’operazione alla mano sarebbe giudicato un miracolo per chiunque altro ma il fatto è che il Piccolo Diavolo ha abituato tutti a vederlo sempre protagonista, nel bene e nel male certo, ma comunque in un ruolo di star più che di comparsa. Non vederlo quasi mai inquadrato dalle telecamere e per la seconda volta di fila battuto dal compagno di squadra colpisce, così come il distacco rimediato da Dani: “questa volta pesa come un macigno il distacco dal compagno”, “troppo distacco da Pedrosa” , “27 secondi dal compagno!”, “distacco abissale”, “da due gare prende paga dal compagno di squadra”, “non è il MM che conosciamo”, “visto che qui l'anno scorso festeggiava il titolo, è irriconoscibile”. Va detto che i giudizi più comprensivi non mancano, considerando appunto l’infortunio: “miglior piazzamento possibile con mano infortunata “, “limitato dalla mano”,  “buona gara nonostante l'infortunio”, “il meglio possibile con mano infortunata”, finalmente “umano” non più extra-terrestre. C’è anche chi loda la gara “prudente” ed “intelligente visto che aveva un problema alla mano” e chi si aspetta la riscossa nel 2016 “quest'anno si è perso, ma la stoffa del campione si vede se si sa rialzare acciaccato”.

Andrea Dovizioso, media voti 6,2

VOLAGRATIS - Sempre altalenanti i giudizi su Dovizioso soprattutto perché i lettori tendono a dividere in due parti la sua gara (e la sua stagione): “non è male prima di essere abbandonato dalle gomme”, “inizio buono poi si è sciolto”, “inizia bene ma finisce subito le gomme”, “buona partenza, poi non riesce a tenere il ritmo”, “metà gara buona metà no”, “vede l'acqua e punta al podio ma ancora una volta qualcosa va storto”. Andrea, come la Ducati in generale del resto, nella visione dei tifosi paga il confronto tra l’inizio brillante e un calo di metà, fine stagione, a prescindere dal fatto che abbia avuto la sua bella dose di sfortuna, o che fosse una cosa da aspettarsi visto la novità del progetto. Infatti, in molti insistono su questa dicotomia: “non c'è più dal Mugello”, “dov'è finito il Dovi che vinceva sull'acqua?”, “da chi guida questa moto da anni ci si aspetta di più”, “non  sparate sulla Croce Rossa”, “neanche sull'acqua non è incisivo, non si sblocca, ci rivediamo nel 2016”. Per fortuna c’è anche chi incoraggia: Dovi? “ritrovato”,  “sta tornando”, “bravissimo, consistente fa ciò che può con una moto modesta”, “non può fare di più con questa moto, hanno iniziato al meglio, ma un Campionato Mondiale richiede sviluppo”. E a proposito di sviluppo, c’è chi le ali proprio non le digerisce: voto “747, come i Boeing. Se mettono altre due “ali” li troviamo su volagratis”.

Andrea Iannone, media voti 6,1

Il FUTURO - Almeno metà dei lettori da un “non giudicabile” alla gara di Iannone perché si è fermato per rottura. Non ha dunque colpa per il ritiro anche se non ha impressionato in maniera particolare quanto fatto prima dello stop: “ingiudicabile, ma anche senza il problema non era la gara della vita”, “gara opaca e motore arrosto”, “ok il guasto, ma fino ad allora gara incolore”, “domenica storta”, “sfortunato”, “uno 0 di cui non ha colpa”. Andrea raccoglie comunque consensi, soprattutto in ottica futura: “bravissimo”, “fa quel che può con quello che ha e brilla”, “se la moto cresce farà un ottimo 2016”, “il futuro della scuola italiana”, “il ritiro non è colpa sua ha rimesso definitivamente la testa a posto”.

Nicky Hayden, media voti 7,01

SIGNORILITA’ E CORRETTEZZA - Paradossalmente un 13° posto per i tifosi merita un voto più alto di chi è arrivato anche sul podio. Il fatto è che Nicky Hayden, grazie al carattere solare e alla professionalità che lo contraddistinguono, gode di una stima altissima tra gli appassionati, che non è mai venuta a mancare, nemmeno negli anni bui: “una carriera fatta di correttezza, il titolo 2006 il giusto premio”, “10 alla professionalità, come se ne vedono pochi”, “uno dei pochi bravi, onesti e simpatici, ti seguiremo in SBK”, “Ci mancherà, in conferenza mi ha commosso”, “voto alla carriera”, “6 alla gara, 10 alla signorilità”. Un altro aspetto che emerge con forza e che dovrebbe suscitare una riflessione in quel di Tokyo, dove la reputazione di eccellenza tecnologica è tenuta in gran conto, è la considerazione bassissima in cui è tenuta sia l’Honda Open sia l’Honda SBK: la prima viene addirittura definita un “catorcio di moto” con cui “Hayden non può fare di più”, perché “andare a punti con quella Honda è un'impresa”, “con quello che ha sotto il sedere è impossibile chiedere di più” e ancora “Hayden mancherà a tutti ma visto il pacchetto tecnico che ha, fa bene (ad andarsene)”. Ma anche la moto che aspetta l’americano tra le derivate di serie in qualche modo spaventa i suoi supporters: “Coraggioso a passare in WSBK con una Honda”, “speriamo Honda gli dia una buona moto”, “speriamo abbia le giuste garanzie per la WSBK da Honda”, “Hayden, professionista serio, Honda fai una moto buona in fretta!”.

Yamaha, media voti 9,1

Honda, media voti 7,88

Suzuki, media voti 5,75

Ducati, media voti 5,54

Aprilia, media voti 4,85

LE CASE

Alle Case i lettori tendono a dare un voto che tiene conto anche della stagione e, se è vero che solo Yamaha e Honda ottengono la sufficienza (e anche molto alta), Ducati e Suzuki ci vanno vicino e Aprilia non è poi così sotto.

Con tutti i titoli in palio già in tasca, è normale che i giudizi su YAMAHA siano eccellenti: “la migliore del 2015”, “la più equilibrata”, “la più competitiva” “un missile terra aria sull’asciutto”, anche se nella gara specifica, “mastica le gomme come una teenager”. La “gestione di due prime guide poi è impeccabile” anche se per un lettore “mediaticamente viene sommersa dalla lotta tra i due”.

La HONDA “tiene botta” ad una stagione sottotono rispetto ai suoi standard anche grazie alla reputazione che si è costruita negli anni, almeno per quanto riguarda la moto ufficiale: “la Honda è sempre la Honda ma quest'anno qualche problema c'è”, “moto vincente ma qualcosa è andato storto quest'anno”, in questa stagione “le manca qualcosa” e, sul successo casalingo: “vittoria in casa ma stagione buttata”, “ha vinto ma aiutata dal meteo”, “si salva sulla pista di casa con il pilota che ti aspettavi di meno”,  “sulla sua pista era praticamente obbligatorio fare bene “, ma per alcuni è anche  “ridimensionata, senza punti di riferimento”.

Per quanto riguarda la DUCATI, si è già detto parlando dei suoi piloti che sconta il confronto con la partenza di stagione a razzo: “Ducati ci aveva viziato troppo quest’anno”, “Losail una chimera, il presente un disastro”, “un campionato di 5 gare”, “illusione”, “c'era una volta una moto forte… come nelle favole” anche se c’è chi riconosce che è “ancora troppo giovane” e che vengano fatte “troppe critiche ad una moto al primo anno di vita”. Per quanto riguarda la gara giapponese, c’è chi ritiene che “in questa gara ha dimostrato che può essere molto competitiva” e chi pensa che “la rabbia di Iannone spieghi tutto”.

SUZUKI segue un po’ la falsariga di Ducati, anche se i giudizi sono mitigati dal fatto che sia “un ottimo rookie”: “ci si aspettava di più a questo punto della stagione”, “dignitosi” ma “non esaltanti”, “può diventare una bella moto”, sta facendo “un bel campionato ma serve qualcosa in più”, “finale in decrescita” ,“dove è finita la Suzuki” di inizio anno?

Per l’APRILIA i commenti vanno da un opposto all’altro per quanto riguarda questa stagione ma concordano sul 2016 che deve essere l’anno della svolta: “non vince in SBK, non prende Hayden… il manuale del masochista perfetto”,  “progetto campato in aria, zero gestione, il caso Melandri conferma” ma anche “sono migliorati! Prossimo anno al TOP”, “migliorata, si può crescere”, “buon week-end con i due piloti a ridosso della top-ten. Dimenticate i test di Sepang con Bautista 23° e Melandri 25°?”, “speriamo che i dati raccolti servano per un miglior 2016, “Migliorata nel giro secco la vera Aprilia nel 2016”, “Nel 2016 top o flop?”.


Si ringraziano per i contributi: (in (quasi) ordine di apparizione su FB) Giovanni Mancini, Sergio Modica, Umberto Romeo, Mirco Canzonieri, Tex Bass    Stay Safe, Davide Di Salvatore, Desmobuonafede, Andr Ea, Marco Speranzini, Leonardo Giordano, Saif Alaraj, Massimo Ranzato,    Niccolò El Sumèr Scampicchio, Alessandro Deidda    Dylan Dall'Arche    Dan Cook    Pamela Formaggi    Alberto Buccheri, Antonio Colonna, Giulio Quarantelli, Alessio Docinsane Russo,    Elena Pettenuzzo, Damiano Lillini,    Marco Manganello, Ibra Ibo, Ale Travis Basso, Simone Tammaro, Davide Damartini, Albert Kraner,  Giovanni Oriani, Motolineweb Piceno, Antonio Zicari, Andrea Willi, Giorgia Caratelli, Riccardo Alinovi, Roberto Cicchetti, Pietro Filippo Ghidini, Francesco Lubrano, Angelo Floridia, Mattia Tamarozzi,  Ivan Rododendro, Dino Cesaratto, Alessandro Grossi, Cristiano Marchetti, William Cardin, Cristiano Fioranelli, Salvo Mirabella, Gianluca Corazza, Lorenzo Beorn Boldrini, Delia Bota, Senid Goulon, Alessandro Balbo, Felice Todisco, Cla Udio, Luana Rossi, Fabio Vello, Andrea De Masi, Stefano D'agostino,    Renato Festa,    Robi Ago, Edward h Dibble, Giuseppe Gatto, Francesco Carbonara, Alessandro Paini, Virginia Palmieri, Leonardo Scali, Andrea Rossi, Michele Bersani, Lulu Phaedra Theffo, Stefano Ventura, Du Bla, Alex Tombari, Enrico Bigolin, Maria Sacher, Dolce Chuck, Federico Barbin, Nicola Properzi, Vittorio Sic Trenti, Davide Brufani, Federico Milanesi, Giulio Cesare Di Piero, Francesco Allevato,, Andrea Matteotti, Nicholas Pittarello, Carlo Miosi, Aaseating Di Andreatini, Daniele Lombardi, Manuela Giacobbe, Roberto Bianchi, Marco Paganini, Antonio Maffei, Lorenzo Felletti, Lucio Buffa

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