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MotoGP, Pedrosa: vincere? più importante divertirsi

Marquez: "il Mondiale non è chiuso, si può pensare di vincere il sabato per poi perdere la domenica"

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In pochi avrebbero scommesso sul vedere Pedrosa sul gradino più alto del podio a Motegi. Al 7° giro Dani aveva quasi nove secondi di ritardo su Lorenzo, sotto la bandiera a scacchi 8 e mezzo di vantaggio su Rossi. Il piccolo grande uomo ha ribaltato le carte in tavola, e pensare che prima della partenza la sua mente era piena di dubbi.

Non sapevo che gomma scegliere - racconta - Ero nervoso, sono arrivato sullo schieramento con la copertura dura al posteriore ma ho visto che tutti montavano la morbida. Ho pensato che se avessi dovuto giocarmela, sarebbe stato meglio farlo con le stesse armi degli avversari”.

Anche così, nei primi giri non è stato irresistibile.

Non sono partito benissimo e poi non avevo fiducia, non riuscivo a spingere - continua - Forse è quello che ha fatto la differenza, perché ho conservato le gomme per il finale. Motegi poi è una pista che mi è sempre piaciuta, ma se non fosse piovuto non avrei avuto nessuna possibilità contro le Yamaha”.

La rimonta ha comunque dell’incredibile.

Non pensavo neanch’io fosse possibile, il gap era enorme - ammette - Anche dopo avere passato Dovizioso, non credevo fosse possibile raggiungere Lorenzo, in quel momento quasi non lo vedevo. Però continuavo ad avvicinarmi, io mantenevo il mio ritmo e gli altri andavano in crisi”.

Ed è arrivata la vittoria.

Gli ultimi giri sono stati speciali, era da tanto tempo che non vincevo e volevo ripagare tutta la gente che mi aveva aiutato in questi mesi - dice - La cosa più importante, però, è essere tornato a divertirmi in moto, come già successo ad Aragon. Lo scorso anno, quando vinsi a Brno, non era accaduto”.

Questo non significa che tutti i problemi siano risolti.

“Tecnicamente c’è ancora molto da fare, con l’asciutto siamo dietro alle Yamaha - avverte - Abbiamo dei limiti che conosciamo bene, dovremo risolverli per il prossimo anno e adattarci nelle prossime gare”.

Pedrosa ha anche detto la sua sulla lotta per il titolo.

“E’ una battaglia molto dura, non è semplice guidare al limite senza commettere errori - le sue parole - Valentino e Lorenzo hanno due stili di guida diversi e diverso è anche il loro modo di interpretare il fine settimana. Però non potranno basarsi solo sui loro risultati, per il verdetto finale saranno importanti anche quelli degli avversari.

Con la gara di oggi è uscito matematicamente fuori dai pretendenti Marc Marquez, quarto al traguardo. Ora il suo sguardo sulla volata finale è ancora più distaccato.

Il Mondiale non è finito- sottolinea - basta che Lorenzo vinca e Rossi arrivi terzo per vedere il vantaggio . Lorenzo il più forte, ma questo è il campionato del mondo e si può pensare di avere vinto il sabato per poi perdere la domenica”.

In un certo senso è capitato oggi anche al piccolo diavolo, che non pensava di faticare così tanto sotto la pioggia.

Avevo avuto qualche avvisaglia già nel warm up - spiega - Non riuscivo a trovare un assetto che mi desse fiducia, soprattutto in uscita di curva. Dobbiamo capire il perché, considerando che a Silverstone e a Misano ero andato forte sull’acqua. Il punto positivo? la pioggia ha aiutato la mia mano ma non me”, ride.

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