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SBK, Magny Cours: il Bello, il Brutto, il Cattivo

Rea sbanca e si porta a 25 punti dal record assoluto. Anche Savadori e Sofuoglu sugli scudi

Magny Cours: il Bello, il Brutto, il Cattivo

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Se, a Jerez, la delusione per essere stato (per la prima volta nel 2015) estromesso dal podio era quasi sembrata soverchiare la gioia per il primo titolo mondiale, il volto di Jonathan Rea è tornato sereno tra le nubi di Magny Cours. Il neo-campione di Kawasaki ha trionfato sul bagnato e sull’asciutto – la sua quinta doppietta stagionale – lasciando le briciole ad avversari teoricamente più affamati di lui e raggiungendo quota 14 successi nel 2015. Gli aspiranti alla corona, per ora, devono inchinarsi. Davies e Sykes, gli unici in grado di batterlo nella seconda metà di stagione, escono ridimensionati dalla sfida in Borgogna, dove il meteo ha mischiato le carte e dato agli outsider (Camier, Canepa, Baiocco, lo stesso Guintoli anche se parliamo del campione uscente) un’opportunità di ben figurare, ma il protagonista è stato uno solo.

IL BELLO – Non vinceva da tre manche, Rea. Un’eternità, considerando il ruolino di marcia del nordirlandese quest’anno. In Francia è tornato a disporre della sua anteriore preferita (SC2 di gamma, generalmente snobbata dalla maggior parte della griglia) e ne ha fatto buon uso, arrivando a 25 lunghezze dal record assoluto di punti in una stagione (552). Un’ultima missione da compiere per il cecchino, sotto le luci del Qatar, dove potrà correre senza pressioni anche il suo “parente acquisito” in Kawasaki Kenan Sofuoglu, che è salito per la quarta volta sul tetto della Supersport. Una piccola grande gioia, in una vita costellata di dolore (ha perso due fratelli, ed il figlioletto) per il turco.

IL BRUTTO – Va bene che in Spagna il clima è generalmente mite, ma l’attacco di allergia all’acqua di David Salom e Jordi Torres è parso quantomeno sospetto. Il pilota di Pedercini non è nemmeno uscito in pista durante Superpole e WUP, per poi rientrare dopo cinque giri in Gara Uno. Il rookie di Aprilia ha tagliato il traguardo con oltre un minuto di ritardo. Serve altro per assicurarsi una buona sella nel 2016.

Il CATTIVO – Repetita iuvant, dicevano i latini, ma non è la prima volta che Tom Sykes ha problemi con le gomme sulla distanza di gara. Sfumato il tentativo di fuga in Gara Uno, il britannico ha tentato invano di resistere al compagno di squadra. Il cuore non basta però, serve anche la testa.

LA DELUSIONE – Dopo la pole position, era lecito aspettarsi di più da Leon Haslam (16º e 4º rispettivamente). Discorso diverso invece per Niccolò Canepa, partito dalla prima fila per la seconda volta consecutiva, che ha mantenuto la promessa di non strafare ma è stato penalizzato da un problema tecnico in Gara Uno (dove il suo compagno Matteo Baiocco ha chiuso al settimo posto pur partendo dalla 13ª piazza). L’ennesima occasione sfumata in un anno sfortunato per il genovese, che si è rifatto in Gara Due (7º). Forse però varrebbe la pena di organizzare una visita a Lourdes prima di rientrare a casa.

LA CONFERMA – Altro che “Ciukkino”, Lorenzo Savadori sta cercando in tutti i modi di scrollarsi di dosso il vecchio soprannome ed in Francia ha fatto il ragioniere. Il 22enne di Cesena ha conquistato quel titolo che, proprio 12 mesi fa a Magny Cours, gli era sfuggito a poche curve dal traguardo. Poteva forse vincere, ma non era obbligato a farlo, e si è sottratto alla bagarre per evitare rischi inutili. I tempi sarebbero maturi per il salto in SBK, Aprilia permettendo.

L’ERRORE – Troppi da menzionare uno per uno. A Magny Cours piove spesso, ma l’asfalto non è esattamente dei più adatti a condizioni bagnate. La prova? Sono state ben 47 le cadute al sabato.

LA SORPRESA – Un campione uscente che centra il primo podio dell’anno nel penultimo round è sorprendente, ma ancora di più lo è la professionalità di Guintoli. Con un contratto siglato con Yamaha, il francese continua a lavorare a testa bassa sulla sua CBR insieme a Vd Mark (due volte quarto, in crescita). Un esempio per tutti. Menzione d’onore per Leon Camier, quinto in Gara Uno con la MV Agusta.

IL SORPASSO – C’è l’imbarazzo della scelta. Tra i nostri preferiti, quelli senza troppi complimenti di Rea su Sykes (alla Imola e Adelaide), ma soprattutto quello all’esterno di Vd Mark su Haslam al curvone Estoril in Gara Due. Creativo.

CURIOSITÀ – La giovane promessa tedesca Markus Reiterberger (spinto da BMW per il passaggio in SBK nel 2016) ha collezionato più punti di penalità di quelli accumulati in gara in Francia (4-3) per non aver rispettato la bandiera che segnalava un guasto tecnico alla sua moto durante il WUP.

IO L’AVEVO DETTO – “Dobbiamo vincere delle gare per concludere degnamente questa stagione”, aveva detto Haslam. Le basi poste al sabato parevano solide (pole position), salvo vacillare in gara.


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