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Moto2, Aragon: Rabat rinvia la festa a Zarco

Vittoria in volata su Rins per lo spagnolo, sesto Zarco, nono Corsi che precede Baldassarri

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Riecco Tito Rabat. L’abbiamo visto l’ultima volta sul gradino più alto del podio in occasione del Mugello. Ad Aragon lo spagnolo ha fatto la voce grossa davanti al pubblico di casa.

Un weekend da incorniciare per l’alfiere del team Marc VDS, che dopo aver siglato la pole sabato ha messo il sigillo anche in gara. Niente da fare per Alex Rins. Nonostante il testa a testa che ha caratterizzato la corsa, il connazionale si è dovuto accontentare del secondo posto. Rabat rinvia quindi la festa che sognava Zarco, riducendo a 78 le lunghezze sul francese. Gara sulla difensiva per il portacolori del team Ajo. Lo si era capito fin dalle libere del venerdì e in gara il copione non è cambiato, tanto da chiudere sesto.

Zarco si accontenta, Lowes ottiene invece la rivincita dopo un Gran Premio di Misano che gli aveva lasciato l’amaro in bocca, salendo sul gradino più basso del podio. Costretti ad inseguire invece i nostri italiani, con Simone Corsi nono, il quale precede Baldassarri. Eppure il laziale si era portato ridosso delle prime posizioni al via, fatale poi un lungo che lo ha relegato nella retrovie.

LA CRONACA – Partenza perfetta di Rabat, che mantiene la propria posizione al via, mentre alle spalle si inserisce uno scatenato Sam Lowes. L’inglese è incontenibile tanto da passare lo spagnolo che va lungo e mettersi al comando davanti a Rins e il campione in carica della classe intermedia. Sfortunati Simeon ed Aegerter, i quali si toccano ed escono di scena dopo nemmeno un giro. Dalla direzione gara viene deciso di esporre la bandiera rossa, in modo che vengano portati a termine i soccorsi senza che vi siano rischi. Lo svizzero non riparte. Viene infatti trasportato al centro medico, dove inizialmente vengono escluse fratture. Più tardi si scoprirà che il pilota elvetico ha riportato la frattura del 4° metacarpo della mano destra, del radio del braccio destro, entrambe composte. Inoltre una infrazione costale della 12esima costola sinistra e conseguente contusione polmonare ed infine i progressi trasversi delle prime tre vertebre normali hanno piccole infrazioni, senza coinvolgimento midollare. C’è invece il belga al via della nuova partenza prevista per alle ore 12:45.

Allo spegnimento dei semafori Rabat tiene nuovamente tutti dietro. Lo spagnolo deve però fare i conti con Rins, che lo infila in curva 2. Alle loro spalle lo spunto migliore arriva da Lowes, che precede Folger. In grande rimonta anche Corsi, che si inserisce al quinto posto, precedendo Marquez e Zarco. Il francese è cauto, evitando rischi. Sfortunato invece Salom, il quale cade a terra. Stessa sorte per Simeon, di nuovo scivolato.

Quando mancano undici giri al termine Alex Rins inizia a scappare, rifilando quasi mezzo secondo su Rabat. Soffre invece Johann Zarco, il quale non riesce a tenere il passo dei primi, accusando oltre sei secondi dalla vetta. Lungo per Simone Corsi, tanto da retrocedere in quattordicesima posizione, mentre Baldassarri è in lotta con Syahrin per la top ten. In fondo al gruppo Fuligni.

In testa Alex Rins non riesca fuggire, perché Rabat lo marca da vicino, riducendo a soli due decimi il gap. La lotta è tutta tra i due spagnoli, con Lowes staccato di quasi due secondi. Rabat trova il varco a otto giri dalla fine, scalzando in curva 1 il connazionale. Gara finita anche per Marquez, il quale cade e lascia la sesta piazza a Zarco. Per il francese i sogni di una festa mondiale in terra spagnola iniziano a svanire. Oltre dodici i secondi da rimontare al diretto rivale.

A cinque giri dalla bandiera a scacchi risale Simone Corsi. Nonostante il lungo nelle prime battute di gara, l’alfiere Forward si porta alle spalle del compagno di squadra. I riflettori sono tutti concentrati sulla lotta per la vetta. Poco più di un decimo separa Rins da Rabat. I due si studiano da vicino con l’alfiere del team Marc VDS chiamato a chiudere ogni possibile varco.

Rins suona la carica a due tornate dalla conclusione, siglando il tempo di 1’52”7. Il miglior giro non basta all’iberico per raggiungere il gradino più alto del podio. Rabat non lascia il minimo spiraglio al portacolori al 40, conquistando Aragon. Sul podio festeggia Lowes, sesto Zarco.

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