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SBK, Melandri a piedi chiama Ezpeleta

Contattato il numero 1 della Dorna per sbloccare la situazione. Come Biaggi nel 2006?

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Marco Melandri ha giocato una delle sue ultime carte in questi giorni prendendo contatto con Carmelo Ezpeleta, numero uno della Dorna, la società spagnola che gestisce entrambi i campionati MotoGP e Superbike.

La mossa si è resa necessaria perché man mano che passano i giorni e si succedono le mosse che porteranno allo schieramento 2016 tutte le porte della Superbike si vanno chiudendo ed il forte pilota ravennate rischia un anno sabbatico.

Melandri come Biaggi nel 2006? Sembra proprio di sì.

Chiusa la porta dell'Aprilia, per il burrascoso fino del rapporto che lo aveva traghettato in MotoGP, Marco si è trovato di fronte ad un no con la Yamaha, ad un successivo no grazie da parte di Ducati, nonostante l'intervento di Claudio Domenicali e si prefigura un 'nein' in BMW nonostante i buoni auspici di Genesio Bevilacqua. Con la Suzuki ad un passo dal ritiro, dopo l'accordo Crescent-Yamaha e un rifiuto certo da parte di Honda, alla quale ad onor del vero il ravennate non si è mai rivolto non avendo il team Ten Kate una moto vincente, ci vuole veramente una bella fantasia per immaginare di trovare una squadra per Melandri la prossima stagione.

Eppure il nostro ha vinto 19 gare in Superbike, che non sono poche ed ha sicuramente le carte maggiormente in regola rispetto a piloti che invece hanno già un posto assicurato.

Come nel caso di Biaggi, a portare a fondo il gradimento dell'ex iridato della 250, è stato il carattere. Ma non solo. Dopo aver parlato con più di un team manager con il quale Marco ha lavorato emergono altre lacune. Fra queste una scarsa propensione a fornire gli indirizzi tecnici adeguati per favorire lo sviluppo.

Sia vero quest'ultimo appunto o meno, è indiscutibile che con una moto vincente Melandri vada forte. Quanto o più dei suoi colleghi.

Purtroppo pero una certa tendenza a piangersi addosso gli ha inimicato le simpatie di quanti contano, facendo dimenticare a tutti quanto di buono fatto con Kawasaki, Yamaha e BMW.

Peccato dunque che all'emissario del pilota Ezpeleta non abbia, per il momento, dato una risposta. E' nell'interesse del campionato, infatti, che l'italiano (anche se non è un mostro di simpatia) ci sia.

Del resto il 'caso Biaggi' ha dimostrato quanto sia necessario mettere da parte simpatia ed antipatie.

Cosa sarebbe stata infatti la Superbike negli ultimi anni senza il fuoriclasse romano?

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