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MotoGP, Rossi, veloce per definizione

Il contributo del Dottore sullo Zingarelli: "La velocità è un'aspirazione, una scelta, un'attitudine"

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Le parole Valentino Rossi e Velocità sono legate a doppio filo, ben oltre l'iniziale in comune. Tanto che la nuova edizione del vocabolario della lingua italiana Zingarelli – con oltre 100 “definizioni d’autore”, spunti originali sul significato di una parola offerti da personaggi d’eccezione – contiene una definizione del vocabolo da parte del nove volte iridato.

“Comporta movimento – si legge nella nota Rossi nella scheda lessicografica – Del riflesso, del pensiero, dell’attenzione, del gesto. Genera vantaggi, libidini, un pizzico di rischio, un piacere esclusivo. Il piacere di guadagnare qualcosa per raggiungere qualcosa. Un traguardo, un compimento”.

E ancora: “Velocità come eliminazione dei tempi morti, del tempo perduto, della noia, talvolta. Velocità come sistema di vivere, di vincere, di stare al mondo, essendo il mondo in piena accelerazione. È una aspirazione e, spesso, una scelta, oppure una attitudine che amplifica sensazioni, reazioni, gusto. La velocità costringe a una cura adatta, a una capacità specifica, altrimenti comporta un errore, una caduta, un rimpianto. Ci vuole testa e fisico, per la velocità. Quella padronanza che permette di apprezzare la lentezza, quando essere veloci non serve affatto”.

Non c'è che dire, il pilota ha sviscerato la Velocità in diverse sfaccettature, tra sport, psicologia e filosofia. Spesso, chi va veloce va di fretta e non ha il tempo di pensare. In vent'anni di corse, evidentemente, lo si trova...




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