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SBK, Hayden e Laverty bussano alla porta di Aprilia

I due piloti di Aspar puntano alla SBK di Noale. Aprilia pensa ad un rientro in forma ufficiale

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Dopo aver raggiunto quota sette titoli tra Piloti e Costruttori al termine della stagione SBK 2014, Aprilia ha affrontato un cambio epocale: ingresso anticipato in MotoGP (dove, nei piani originari, avrebbe dovuto debuttare nel 2016) e ridimensionamento last-minute in SBK, dove ha schierato solo due moto appoggiandosi alla struttura privata del team Red Devils con Leon Haslam e Jordi Torres eletti alfieri quando i giochi di mercato erano ormai chiusi.

Che nel 2015 ci fosse bisogno di stringere i denti lo sapevano tutti a Noale e, come prevedibile, l’anno in corso ha coinciso con una fase interlocutoria su entrambi i fronti. Raccolti i dati necessari, la Casa italiana è però pronta al rilancio. In MotoGP, un prototipo interamente nuovo – con pochissime componenti in comune con la RS-GP attuale – vedrà la luce ad inizio 2016. In Superbike, constatata la competitività della RSV4-RF alla luce del nuovo regolamento, la Casa sta valutando la possibilità di rientrare in forma ufficiale. Un'ipotesi impensabile soltanto due mesi fa, quando il boss Romano Albesiano non escludeva di abbandonare il campionato.

“Con uno sponsor di rilievo, potremmo anche correre con una struttura interna – ha commentato il team manager Dario Raimondi Nonostante la maggior parte delle nostre risorse saranno dedicate alla MotoGP, abbiamo fiducia assoluta nel nostro progetto nelle derivate di serie. Vogliamo continuare a portarlo avanti, purché meglio di quest’anno. Potremmo comunque continuare ad affidarci ad un partner esterno (si è fatta avanti Althea, che si sta guardando intorno e potrebbe lasciare Ducati, nda). Entro fine agosto dovremmo definire il programma del reparto corse”.

Se Leon Haslam si è progressivamente allontanato dal vertice a causa dei diversi infortuni e Jordi Torres ha avuto prestazioni altalenanti (non senza difficoltà di adattamento alla categoria), l’opinione più diffusa tra gli addetti ai lavori è che la quattro-cilindri di Noale sia ancora una moto da titolo. E i candidati a guidarla, oltre alla coppia attuale, non mancano di certo.

Ad Aprilia hanno citofonato in tanti. A partire da Sylvain Guintoli, l’ultimo a portarla sul tetto del mondo. Il nome del francese continua ad essere affiancato a quello di Yamaha ma, visto il ritardo di Iwata nel definire in ogni dettaglio la propria partecipazione, perché non bussare alla porta di una Casa dov’è rimasto un ospite gradito? Ci hanno pensato anche Eugene Laverty e Nicky Hayden, entrambi giunti alla fine della propria permanenza nel team Aspar in MotoGP. L’irlandese mancò di un soffio il titolo nel 2013 prima di cedere, suo malgrado, il posto a Marco Melandri. L’americano fu cercato ai tempi del debutto in CRT con la ART, ed è rimasto in ottimi rapporti con i vertici dell’azienda. “Ci sono stati contatti con entrambi, ma è ancora troppo presto per decidere”, ha commentato Raimondi.

Entrambi godono del favore di Dorna, fermamente intenzionata ad alimentare uno scambio di piloti tra MotoGP e SBK – con la possibilità di far riemergere chi, per diversi motivi, fatica a stare a galla nel mare magnum della classe regina – per rivitalizzare un campionato, quello delle derivate di serie, in crisi di pubblico e di ascolti. Per riuscire nell’intento, servono dei trampolini di lancio. Aprilia, albo d’oro alla mano, rappresenta uno dei principali.

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