L'arresto di Giovanni Cuzari, boss del team Forward, ha creato profonda preoccupazione nel paddock del motomondiale.
La ricaduta sulla MotoGP, inutile dirlo, non è stata positiva, come sempre è quando si parla di corruzione, fatture false e tutta quella serie di reati per i quali il mondo del motorismo è purtroppo noto.
C'è da dire che, in attesa di un giudizio definitivo sull'operato del boss del team italo-svizzero senza il quale non si possono formulare accuse che non siano ipotesi, questo genere di pratiche legate alle sponsorizzazioni non rappresentano un fulmine a ciel sereno ed altri sport - l'esempio più triste è quello del calcio - oltre a ciò hanno riempito le cronache con reati ancor più pesanti come le frodi che passano attraverso le scommesse.
Il motociclismo sotto questo punto di vista è ancora uno sport sano, ma è indubbio che maggiori controlli sarebbero auspicabili.
Ma chi dovrebbe attuarli? La Federazione Internazionale, esigendo garanzie fideiussorie e contratti depositati? La Dorna, che alla fine della fiera è colei che gestisce l'intero business? L'Irta, attualmente destituita di ogni potere e mero braccio operativo della Dorna?
La risposta non è semplice, anche perché continuando il discorso si finirebbe con il fare la famosa battuta "chi guarda le guardie"?
Il seguito dell'articolo di Paolo Scalera nel suo BLOG.