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Suzuki GSX-S1000F: Rock on the road

TEST - Tra strade, assoli di chitarra e test della MotoGP, in compagnia di questa street sport

Moto - Test: Suzuki GSX-S1000F: Rock on the road

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Il sole ancora alto nel cielo. Zaino in spalla con il minimo sufficente. Il casco poggiato sul serbatoio, e negli occhi ancora le immagini delle curve appena affrontate. Un rapido sguardo alla cartina.

Telematica certo, grazie agli smartphone, ma non toglie troppo fascino a quel senso di avventura. Finisco la bottiglietta d'Acqua appena comprata in un bar dove, di sottofondo, sento una canzone familiare.

'E dov'è che andate te e lei?'

'Imola, autodromo Enzo e Dino Ferrari, al loro concerto' indicando la cassa. Thunderstruck degli Ac/DC mi accompagna mentre mi infilo di nuovo il casco. Giro il quadro, il monitor LCD si illumina, poi quel tastino magico che la avvia. Il quattro cilindri suona maestoso, come infervorato dalle curve appena affrontate. Lei è la Suzuki GSX-S1000F, e stiamo girando insieme per le strade della penisola nel nostro personalissimo tour. Un Rock on the road test.

- Prima Tappa: Le rive del Santerno in chiave Rock - Rapido Flashback. Quando un mese prima Suzuki mi propose di mettere alla prova questa Street Sport, pensavo di portarla tra qualche passo di montagna e usarla quotidianamente. Situazioni eterogenee certo. Poi però l'illuminazione. Di quelle che ti arrivano davanti ad una birra con gli amici la sera. Un Tour. Vecchio stile. Pochi bagagli, tante strade e tanti chilometri per metterla alla prova.

Preparo il tragitto: Dalla capitale si parte lungo l'Aurelia per poi passare per Tarquinia e salire lungo la E80. Si è vero, avevo detto niente autostrada, ma una moto va provata a tutto tondo. Salgo in sella: sono le nove del mattino, il sole già picchia forte.

Comoda la posizione in sella, alta 810 mm. Anzi, è tutta la triangolazione ad essere azzeccata. Non sembra proprio sportiva, con la posizione delle pedane non proprio arretrata, anzi. Il busto è eretto, non caricato sul manubrio che, però, può essere regolabile nell'inclinazione. Il cupolino, quello no, non è regolabile in altezza.

Sono i primi chilometri, e mantengo il controllo di trazione a livello due, con un intervento quindi chiaro e deciso. Forse persino troppo. Il caldo rende l'asfalto cittadino abbastanza scivoloso e non di rado prendendo il gas in mano - senza esagerare ovviamente - ci troviamo con il posteriore che accenna a perdere aderenza e quella luce arancione sul nostro dashboard che indica l'intervento ed il taglio. Eppure, questa GSX-S1000F sembra una moto in grado di dare confidenza fin da subito.

Ti parla chiaramente, ed anche le prime sensazioni con il gas in mano sono piacevoli. Credo che il merito sia principalmente dovuto anche dalla posizione in sella comoda, ma anche dal baricentro di questa moto. Di qui a poco ne sapremo di più. Passiamo Grosseto e saliamo lungo la SS73 passando per Monticiano, la Senese Aretina, ed in seguito la SP541, la Traversa Maremmana. Brian Johnson e Angus Young ci aspettano. E quella che stiamo affrontando non è un'autostrada per l'inferno, ma curve paradisiache per ogni motociclista.

Passiamo lungo Gubbio, poi di li il passo della Futa (903 m) e della Raticosa (968 m). Ed è qui che inizia il nostro divertimento con questa Suzuki.

Controllo di Trazione a livello Uno e iniziamo ad affrontare le curve. Fluida, rotonda, intuitiva. Questa street sport è veramente facile da guidare. Si comincia a fare sul serio. Come un Thunderstruck, la GSX-s1000F ha nel suo cuore una potenza ed una velocità nel prendere i giri disarmante.

Il corsalunga figlio del K5 ora è perfetto per la strada. Il suono è degno di una melodia rock di primo livello, con quel suono che si apre sempre più con il crescere dei giri con l'aspirazione che si fa 'sentire' sempre più. Mi piace la risposta. Si ha la sensazione di avere il gas in mano.

C'è un leggerissimo on-off ma l'attacco è netto e chiaro fin dai 2000 giri. La corposità ai medi è qualcosa di sensazionale. Non mette in difficoltà ma la potenza c'è sempre ed in ogni istante. Consistente nella spinta, permette di giocare sempre con il gas.

E la sua malleabilità e versatilità permettono di poter anche "sbagliare" una marcia. C'è sempre potenza e coppia. Un motore che - oltretutto - allunga, e tanto! E' un giano bifronte, un'alternanza di melodia di una chitarra e picchiettate dure sulla batteria. Malleabile e corposo. I passi che affrontiamo sono un ottimo banco di prova.

Diavolo che motore! Mi ha letteralmente scioccato per tutto il percorso (e non per tutta la notte). A scioccarmi per tutta la notte ci hanno pensato gli AC/DC. Tra le rive del Santerno, con altri 130.000 appassionati. Su uno dei circuiti più puri dove abbia mai corso, una delle band rock più pure!

- Seconda Tappa: A Misano per i test della Motogp - Il giorno dopo è tempo di togliere le tende e raggiungere Misano Adriatico. Da un circuito all'altro, da una melodia, quella delle chitarre rock, ad un'altra. Quella dei prototipi della Motogp.

Già, perchè sul 'Marco Simoncelli' sono in programma i test ufficiali. Lavoro e passione si fondono. Dall'Enzo e Dino Ferrari a Misano ci vuole poco tempo. Basterebbe prendere l'autostrada. Troppo facile. Decidiamo di passare un'altra volta per il passo della Raticosa e fare tutto il giro fino a Borgo Pace per poi raggiungere la costa.

Con la GSX-S1000F c'è sempre più sintonia. D'altro canto, una delle qualità di questa moto è proprio la comunicazione. L'erogazione e la potenza mi hanno sorpreso, sopratutto per la facilità con cui riesco a sentire il gas in mano. Tra le curve è una vera e propria danza adrenalinica, e questo grazie anche ad una ciclistica sopraffina. Si, è indubbio questo.

La trazione meccanica è veramente impeccabile. Per metterla in crisi devo proprio spingere fino in fondo, ed anche in inserimento e percorrenza mi ritrovo con quella sensazione di assoluto controllo. E' stabile, precisa, diretta ma non avventata. Rispetto alla sorella Naked inoltre, non ha quella leggera sensazione di 'cedevolezza' in inserimento di curva. Sembra più piantata. Affrontare le curve è puro piacere. Si sposta solo spostandosi in sella, senza forzare in alcun modo. E' una danza.

Il cupolino protegge in maneira discreta, non assoluta, ma quando si prendono questi passi non ha importanza. Arriviamo a Misano dove assistiamo ai test ufficiali per due giorni. Ci fa sorridere quando alcuni ingegneri nipponici, nella loro formalità e quasi timidezza ci fanno un cenno di approvazione quando mi vedono arrivare in sella a questa sportiva da strada. Aleix e Maverick stanno girando a Misano. Noi ne approfittiamo per qualche scatto in compagnia della GSX-RR. Un cambio di moto furtivo? Naaa...su strada preferiamo la nostra Gsx-s1000F.

- Terza Tappa: Ritorno a Roma e passo della Tolfa - I test sono finiti. Tramonta il sole su Misano Adriatico. Dopo una notte passata sulla Riviera romagnola, di prima mattina ci imbarchiamo. Direzione Capitale. Al ritorno prendiamo l'autostrada. La protezione aerodinamica non è elevatissima ma comunque sufficente per non affaticare tanto braccia e busto. Mi piace però la grande stabilità anche ad andature elevate.

L'autostrada Adriatica offre anche qualche curva ad ampissimo raggio dove la Suzuki tiene la traiettoria senza alcun sussulto. Mi piace questa conferma della stabilità di un mezzo veramente tuttofare. Dopo tutti questi chilometri è diventata una compagna di viaggio questa GSX-S1000F. La sella conferma la sua comodità anche a livello di imbottitura. Fondamentale il tutto con questo gran caldo estivo.

Arriviamo a Roma ed ovviamente, un giro per le strade della Capitale, della nostra città svuotata dalle ferie estive è fondamentale. Roma è stupenda nei mesi di Luglio e Agosto proprio per questo motivo. Bella quanto insidiosa ovviamente. Sanpietrini, calore dell'asfalto rendono alcune strade una vera e propria trappola. Controllo di Trazione che ritorna in posizione Due ma anche un ottimo test per quanto concerne l'ABS. Non è disattivabile, ed in un paio di occasioni è entrato in azione in maniera chiara e decisa.

Mi piace l'assistenza decisa ma comunque silente di questi controlli. Sia quando abbiamo affrontato curve e tornanti sia quando  ci siamo trovati ad affrontare rotonde o strisce bianche, il bello dell'intervento del Traction - a vari livelli ovviamente - era la sua naturalezza nella modalità con cui riportava la ruota in trazione . Non vi era un 'ripristino' secco, anche quando abbiamo deciso di esagerare volutamente. Più di una volta la derapata è stata di quelle..importanti. Ma quando trovi una compagna del genere, il divertimento ed il controllo che si ha tra le gambe rende il tutto più divertente, lo ammetto.

C'è tempo per un ultimo giro tra le curve. Perchè chi ama le curve, in tali momenti non può farne a meno. Obiettivo, passo della Tolfa. Saliamo per Manziana dove però l'asfalto non è dei migliori. Non in termini di grip quanto di linearità. Il lavoro della forcella e del mono posteriore è veramente molto buono. La taratura mi sembra azzeccata. Le sospensioni non sono ne troppo dure ne troppo morbide. In grado di assorbire perfettamente imperfezioni, sconnessioni e buche, oltre che tenere un buon appoggio, anche in fase di frenata. Ecco, anche l'impianto frenante mi è piaciuto. Ha un buon mordente, tenendo la moto in assetto, nonostante una compressione forse leggermente pronunciata. E' una sportiva stradale tuttofare però, ed è importante che sia in grado di offrire un'esperienza a 360 gradi.

Analisi, dettami, ma ciò che più è importante la sintonia che abbiamo instaurato con questa moto. Coniuga perfettamente quella luce che permette di divertirmi tra i passi di montagna con la versatilità in mezzo al traffico o in autostrada.

In altri momenti l'avrei chiamato ' furore controllato', ma la nostra ultima tappa è quella di un ultimo concerto di un gruppo britannico. Perciò preferisco chiamarla "hysteria...controllata".

Questa GSX-S1000F è una moto Rock. Abbina momenti cadenzati a ritmati, vive di riff di chitarra elettrica lunghi e da assaporare con le rullate di una batteria. Come un tuono che rimbomba che arriva come un uragano..ma al contempo è come una nave, che ti porta lontano...accompagnandomi per giorni e giorni in giro per le strade d'Italia.

Un test particolare, in cui abbiamo abbinato il suono e la musica di due grandi gruppi musicali, il rombo penetrante dei prototipi Motogp, ma sopratutto una compagna di viaggio che ci ha fatto divertire tra curve e tornanti, sicura, comunicativa, stabile, adrenalinica, calma.

Questo il Rock on the road test della GSX-S1000F.

 

Volete sapere il nostro abbigliamento in sella alla nostra compagna GSX-S1000F? Eccolo!

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