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SBK, 8 Ore di Suzuka, Smith: questa R1 è una M1

"Sono onorato che la Yamaha mi abbia scelto. La R1 si guida come la mia MotoGP"

Al giro di boa della stagione, Bradley Smith si trova al sesto posto in classifica ed è il pilota di punta del team satellite Tech3.  Mentre i suoi colleghi sono in vacanza, Bradley sta partecipando alla 8 Ore di Suzuka insieme al compagno di squadra Pol Espargaro e al campione giapponese Katsuyuki Nakasuga, nel Team Yamaha Factory Racing.

Un impegno gravoso, ma anche un onore visto che la 8 Ore è considerata il più grande evento motoristico del Giappone. La Bridgestone lo ha intervistato alla vigilia della mitica gara di Endurance.

"E' stato un grande onore essere inserito nel team ufficiale Yamaha - ha spiegato Smith, che ha aggiunto - so che questa è una gara molto importante per Yamaha specialmente nel loro sessantesimo anniversario nelle corse. Mi sento onorato di partecipare visto che la nuova R1 è in fase di lancio, e nel contempo sento anche un po' di pressione".

A Suzuka in questo periodo la temperatura è elevata, c'è caldo umido.

"Ho preparato la gara. Non è stato facile passare dal Regno Unito, con i suoi 16 gradi, a Suzuka, ma sono fiducioso che potrò correre al meglio".

Un piccolo vantaggio per i due compagni di squadra del team Tech 3 arriverà da pneumatici conosciuti, Bridgestone.

"La cosa buona è che la R1 che sto utilizzando a Suzuka si comporta come la mia M1 e il fatto che anche in MotoGP usiamo gomme Bridgestone fa sì che sia già abituato al feedback che ricevo dagli pneumatici. Ovviamente sono un po' diversi dai nostri, ma il DNA della gomma è lo stesso e abbiamo lavorato bene in fase di test".

In una gara di durata la gestione delle gomme sarà una cosa molto importante, ma lo è anche in MotoGP.

"Penso che uno dei miei punti di forza in MotoGP sia quello di avere un buon ritmo anche con pneumatici usati e l'uso dell'elettronica per la gestione delle gomme su lunghe distanze. Spero di poter usare questa abilità a beneficio della mia squadra, in modo da poter essere veloce e costante durante il mio turno di una ora".

Suzuka non è un tracciato facile, specie per chi non ci ha mai corso.

"E' un bel circuito - è l'impressione di Bradley meglio di quanto mi aspettassi. Tutti quelli con cui ho parlato mi avevano detto quanto fosse divertente da guidare, ed è davvero grande. Adoro le ondulazioni e gli angoli ciechi. Direi che la mia parte preferita sono le 'S', ma anche il curvone 130 R alla fine del rettilineo posteriore".

L'ultima vittoria di una Yamaha nella 8 Ore risale al 1996. C'è grande attesa per la prestazione della nuova R1 in occasione del 60° anniversario della casa.

"Sì, c'è un sacco di aspettativa, ma sappiamo il lavoro che dobbiamo fare e la Yamaha ha dato a me, Pol e Nakasuga un pacchetto fantastico. Nakasuga ci ha insegnato molto, e visto che lui ha contribuito a sviluppare la moto e ha più esperienza, a Suzuka sì, ci aspettiamo pressione, ma tutti noi vogliamo vincere e riportare il trofeo nella mani della Yamaha. Sarà un lavoro duro, anzi di più: tostissimo".

 



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