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SBK, De Puniet: mi sono svegliato da un incubo

Il francese (8º): "La pausa ha giovato sia a me che alla Suzuki. Ora vedo la luce"

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Con un bottino di ventidue punti in 16 manche e la diciottesima posizione in classifica generale, il debutto in SBK di Randy De Puniet – dopo il “sabbatico” da collaudatore della Suzuki MotoGP – si è rivelato fin qui ben più difficile del previsto. Il passaggio alle derivate di serie, dove si corre con gomme e freni diversi da quelli utilizzati nel motomondiale, su una vetusta Suzuki GSX-R ha rappresentato, nelle parole del francese, “un incubo: non sono mai riuscito a trovare la giusta confidenza, specialmente con l’anteriore, e dopo la caduta nei test di Phillip Island niente ha funzionato. Ho avuto molti problemi tecnici, non sono mai riuscito a guidare come volevo”.

In questo senso, l’ottavo posto al termine della prima giornata di prove a Laguna Seca non rappresenta un miracolo, ma una sorpresa. “In effetti non ho idea del perché qui la moto abbia tornato ad essere competitiva – ha ammesso il 34enne transalpino – Ho finalmente trovato il sostegno che cercavo sull’anteriore, la moto non ha riscontrato problemi tecnici ed ho imboccato la giusta direzione. Siamo lontani dall’arrivo, ma quella di oggi è stata una buona partenza. Sembra che il mese di pausa abbia fatto bene sia a me, perché mi sono operato al braccio ed alla caviglia, che alla moto (ride)”.

Tanto che, in America, De Puniet sembra aver avvistato la terra promessa. “Cerco sempre di adattare il mio stile alla moto, ed oggi ho adattato esattamente lo stesso approccio, ma finalmente con risultati diversi – ha aggiunto – Vedo la luce, e mentalmente è molto importante, perché vivere una situazione del genere è stato terribile. Per la prima volta, sono tornato ad un buon livello ed ho ricominciato a divertirmi. Questa è la cosa più importante, perché ti permette di dare un feedback migliore alla squadra e guidare meglio”.

I progressi del prototipo di Suzuki in MotoGP, sviluppato da lui, non hanno salvato l’orgoglio di De Puniet – “ho semplicemente fatto il mio lavoro” – la cui mente resta concentrata sulle derivate di serie: “Abbiamo ancora cinque round e dieci gare per rifarci. Devo innanzitutto fare dei buoni risultati, poi penseremo al prossimo anno”.

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