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MotoGP, Brivio: l'obiettivo? Avvicinarci ai primi sei

'Non avevamo grandi novità, ma abbiamo potuto lavorare con calma su elettronica e geometrie'

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Il ritorno di Hamamatsu in Motogp, vedendo questa prima parte di stagione, può esser considerato come positivo. L'uno-due di Barcellona è stato un ottimo exploit in qualifica, ma in Suzuki sanno che il cammino è ancora lungo. Per una squadra nuova d'altronde, al di là delle agevolazioni, le difficoltà non sono poche, a partire dalla propria natura.

Non avendo uno storico, tutto il lavoro diviene più lungo, così come la ricerca e lo sviluppo, non avendo dati di paragone. Ecco perchè un test del genere è da considerarsi molto importante: "Non avevamo grosse novità da provare dal punto di vista di pezzi nuovi, però è stato un test molto utile per noi perchè ci ha permesso di fare di una sorta di ripasso su alcune soluzioni che non abbiamo potuto provare approfonditamente durante i week-end di gara" racconta Davide Brivio, team Manager del team

"La possibilità di esplorare qualche area nuova era l'obiettivo principe, perchè durante il fine settimana di gara non hai la possibilità di perdere troppo tempo.

Qui invece, con calma, abbiamo potuto esplorare zone nuove in termini di elettronica, di geometria della moto"

Sono state numerose le prove e gli elementi da mettere sotto stress : "Abbiamo effettuato anche prove di freni, provato diverse gomme".

Tutto lavoro che la squadra si ritroverà in occasione del gran premio di Misano Adriatico: "In quanto nuovi, quando verremo per il Gran Premio avremo un beneficio; non so, magari una mappa base dell'elettronica. Di solito abbiamo bisogno di più tempo. E quindi è importante per quello. Anche per i piloti, deliberare soluzioni"

Ma quanto è complicato essere dei rookie?

"C'è da dire che noi su alcune piste abbiamo fatto delle prove. Sai, magari perdi un pò più di tempo durante le prove. Sopratutto il venerdi il pilota deve perdere più tempo perchè magari stiamo sistemando le mappe dell'elettronica, dobbiamo trovare le giuste combinazioni del cambio, o delle sospensioni.

Quando non abbiamo un'esperienza su una certa pista partiamo con una base o della gara precedente o una base standard. Però magari poi le modifiche da fare si rivelano maggiori. Il problema principale è la perdita di tempo, ma non è un dramma".

Come detto però, una prima parte di stagione positiva

"Questo è l'inizio di un progetto, e dobbiamo esser contenti per ciò che stiamo facendo. Abbiamo una moto completamente nuova, un team completamente nuovo, due piloti di cui uno debuttante. Sono tanti elementi: c'è una squadra da amalgamare, ma anche a livello tecnico dobbiamo conoscere la moto non solo in termini di messa a punto e affidabilità, ma anche nei piccoli particolari e in tante piccole cose. Siamo agli inizi su tanti settori, c'è veramente molto da fare.

Ciò detto, dobbiamo essere contenti. Chiaramente questo non basterà più l'anno prossimo, non sarà sufficente. Dovremo migliorare, e il primo obiettivo sarà quello di avvicinarci alle squadre ufficiali, a quei sei là davanti.

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