Tu sei qui

Pirelli Diablo Superbike: gomme da best lap

Una BMW S1000RR, un circuito come Misano. E le ultime slick di casa Pirelli...

Iscriviti al nostro canale YouTube

La massima espressione. Quel piacere istintivo che brami, assapori. Per un pugile, poter combattere al Madison Square Garden, per un calciatore giocare al Maracanà.

Per un pilota correre in un circuito del Mondiale. Indossare la maglia di un campione? Per noi significa con una Superbike. Una fortuna, quella di poter saggiare una di quelle belve.

Pirelli mi ha invitato ad un test particolare. Provare le proprie calzature. Si, gomme. In grado di cambiarti una prestazione non di decimi, ma anche di secondi. L'anello di congiunzione tra il pilota e l'asfalto.

Comunicazione, intesa, affinamento. Una gomma è una variabile fondamentale tra i cordoli.

Ecco, il bello delle gare su pista, il loro fascino, risiede non solo nel duello, nel giro perfetto, ma anche in quello che c'è dietro le quinte. Andare forte non è solo questione di gas, di manetta. Sarebbe troppo facile. E' armonia.

Pilota, mezzo e gomme devono interagire, parlarsi, comunicare per dare il meglio. Una ricerca costante, continua. Come un'orchestra, tutto deve essere registrato filante.

Cambiare una variabile significa spostare gli equilibri. Oggi ho una BMW S1000RR a disposizione. Di serie, con un assetto standard, come fosse uscita dal concessionario. Tre turni con tre gomme diverse. Proveremo a modificare gli equilibri. In un'orchestra, come cambiare un assolo di chitarra, dandogli sempre più spazio.

UN PO' DI ORDINE - Si lo so, è un discorso leggermente complicato. Un mondo oserei dire. Tanto che spesse volte i piloti stessi possono sbagliare la scelta di una mescola piuttosto che un'altra. Sono rischi. Per noi sarà un pò più facile.

In mezzo anche ad appassionati in questo Pirelli Track Day post-Misano proveremo i Diablo Supercorsa intagliati come base. Sono quelli che i giovani della Stock utilizzano ed in vendita comunemente sul mercato.

Mescola SC2 all'anteriore ed SC1 al posteriore. Con queste gomme Lorenzo Savadori ha appena vinto la tappa del Mondiale Superstock. Sono gomme che oramai, negli anni, ho imparato ad apprezzare, a conoscere piuttosto bene. Ottime per avere una base di confronto rispetto a quanto mi attenderà più avanti.

UNA VECCHIA CONOSCENZA - A proposito di vecchie conoscenze, con Misano Adriatico e la S1000RR il mio è un rapporto oramai assodato. Con Questa, la m.y 2015, ancora dovevo però farci la conoscenza fino in fondo. Più stabile di impostazione. non rigida di telaio, ma comunque stabile a centro curva, ben piantata sopratutto in percorrenze veloci. Questo nonostante l'angolo di sterzo ridotto a 23,5°, il forcellone più lungo di 8 mm ed i 4 kg in meno rispetto al modello 2012. Più "comoda", un pò più fisica rispetto ad Aprilia per esempio, sopratutto in inserimento.

Entro in pista. Prima-seconda per andare subito ad affrontare la doppia del Rio, poi in uscita, snocciolo fino alla quarta per arrivare alla Quercia dove inizio a saggiare la staccata. Ero curioso di sentire sempre più queste sospensioni semi-attive.

Inizialmente mi hanno lasciato un pochino interdetto. Bisogna capirle un poco per migliorare l'inserimento evidentemente. Il cambio elettronico mi piace molto. Snoccioli le marce senza problemi, ma ciò che più entusiasma di questa moto è sicuramente il motore. Tira, tanto e forte. Ha una coppia che ti spara fuori dalle curve. Ben piantata, stabile, forse un pochino dura da inserire.

Le Supercorsa SC2 anteriore ed SC1 posteriore sono come le ricordavo invece. In inserimento mi danno stabilità e direzionalità tipica Pirelli. Sopratutto davanti, sento perfettamente la stabilità nella prima fase della piega, ad inserire con i freni in mano ancora ben saldi.

Non è una novità. E' uno pneumatico che ti offre quella sensazione di rigidezza e sicurezza necessari. Lo avverto bene dopo il traguardo. Destra-sinistra e poi subito destra con un pò di inerzia. Il posteriore offre le stesse sensazioni in sincronia con la moto. Stabile, ben piantato. Farlo partire dietro per far girare la moto è un pochino più 'complicato' rispetto ad altre rivali. Conferme quindi.

D'altro canto, con la stessa base - la gomma - la comunicazione permette di avere un raffronto tra la S1000RR ed altre rivali. Non esagero in questo primo turno. Ci sono altri appassionati in pista, quindi giriamo con un pò di margine.

Inoltre, l'attesa è tutta per i prossimi turni, per le prossime gomme. Due sfide a colpi di Slick.

Le prime saranno le Diablo Superbike SC1 posteriore ed SC2 anteriore. Gomme utilizzate proprio dai protagonisti Superbike in varie occasioni durante la stagione, ed in vendita sul mercato. Le seconde sono Diablo Superbike con una diversa costruzione. "Sono ancora mescole di sviluppo. Le abbiamo introdotte quest'anno e non sono in vendita" chiosa Matteo Giusti di Pirelli.

LE GOMME DI REA (E COMPAGNIA) - Termocoperte a proteggere e scaldare le nostre coperture. Le avevamo già provate queste Slick Pirelli nel passato. E, lo ammetto, ne sono sempre rimasto folgorato. Entrano veloci in temperatura,ti danno fin da subito confidenza, ti cambiano la vita.

Extra-Grip lo chiamano. Ti ci devi abituare per tutto ciò che comporta.

Sarà per la conoscenza, ma il loro bello è anche la naturalezza con cui riescono a parlarti. Visiera abbassata, ora cominciamo a far sul serio. Rettilineo d'arrivo in quarta piena, poggio la quinta poi la staccata. Mauro Sanchini, che per l'occasione fa anche da apripista per tutti gli amatori accorsi, mi da un paio di dritte per affrontare la prima staccata. Un paio di riferimenti. Segreti quasi inconfessabili.

Tolgo tre marce, entro e sento già l'anteriore inserirsi sostenuto, con un bell'appoggio ma al contempo diretto. Quella prima fase con leggera inerzia rimane, è una caratteristica della struttura, ma è tutto più veloce. Destra, rimango stretto vicino al cordolo dove De Rosa in gara ha fatto un sorpasso magistrale su Coghlan la domenica, poi tutto sinistra a chiudere e subito destra.

Eccola la grande differenza con la moto che sembra sempre stabile, ma ora è più veloce nei cambi di direzione. Non c'è bisogno di forzare come prima, il grip in più aiuta tanto, ma anche la velocità di trasferimento trasversale. Decimi, secondi.

Spalanco tutto in seconda, poi terza fino alla doppia del Rio. Inserisco netto con i freni in mano. Posso forzare ben di più la staccata. Nonostante stia forzando ben di più, l'assetto della moto rimane equilibrato. Buon segno per la moto. Seconda-terza-quarta piena e arrivo alla Quercia. Grande staccata. Inserisco con l'anteriore ben saldo. Lo sento lavorare in appoggio. Mollo i freni e chiudo la curva.

Chiaro, ora è più aggrappata la mia S1000RR. Spalanco il gas prima con il Controllo di trazione abbassato a livello di intervento. Le gomme sono da Superbike, bisogna sfruttarle. La mia compagna odierna mi tira fuori dalle curve come una fionda. Il curvone ora è ancora più bello. Con le intagliate la moto era stabile ma - chiaro - i movimenti delle gomme si avvertivano, sopratutto al posteriore. Qui è un binario. Ma non uno qualsiasi. Quello di un frecciarossa per intenderci. Quinta, poi quarta, terza e seconda al Carro.

Centro curva dove rimane ben stabile, spalanco tutto, il TC entra ma non è invasivo. Punto la tangente per affrontare la penultima curva sempre in seconda. La tengo per la Misano che porta sul rettilineo. Moto e gomme sono in perfetta armonia. L'extra-grip non sta inficiando troppo sull'assetto. E' bastato fare delle regolazioni a livello elettronico e un leggerissimo intervento sul mono posteriore per dare quella sinergia.

Già perchè queste slick sembrano la giusta evoluzione delle intagliate provate precedentemente. Le sensazioni sono simili, ma fanno tutto decisamente meglio. Peccato avere solo un turno a disposizone. Ma non posso lamentarmi...

S1699: ARRIVA L'EVOLUZIONE - Una sigla leggo stampata sulla gomma. Anzi, le sigle in realtà sono due.

S1699. Una SC1 di sviluppo che ha preso vita ad Aragon, un anno fa. Una piccola rivoluzione tra le gomme anteriori in superbike, tanto da esser stata la scelta più utilizzata nel 2014.

Dietro una T0611. SC0, ancor più morbida. Ha debuttato ad Imola nel Mondiale quest'anno. Insomma. Qua abbiamo gli scarpini di Maradona, i guantoni di Cassius Clay. Le termocoperte le stanno portando in temperatura. Io sono già caldo.

Non è facilissimo adattarsi ad avere un incremento di grip sempre maggiore ogni volta che si scende in pista. Non è come avere dei cavalli in più o una mappatura diversa. Qua è ancora più importante. La gomma è il filo d'arianna tra me e l'asfalto.

Mi devi parlare al meglio. E, cosa più importante, io devo capirti. Fino in fondo. I tecnici di casa Pirelli mi spiegano che la differenza tra queste coperture e quelle appena provate risiede nel loro processo di realizzazione della carcassa. La lavorazione ha portato ad ottenere un prodotto maggiormente uniforme, offrendo quindi minor resistenza. Sono le ore 15.00 a Misano.

Il sole splende, la temperatura percepita è piuttosto elevata. Si parte. A livello di setting non ho toccato nulla. Il Controllo di trazione è rimasto a -3 (nella scala tra -7 e +7 nelle sue enormi regolazioni). Piuttosto libero. Di grip - in effetti - ce n'era tanto.

Primo giro leggermente guardingo per prendere spazio rispetto al gruppo che avevo davanti. Voglio girare un pochino da solo per saggiare le differenze. Rettilineo d'arrivo, si comincia a far sul serio. Tolgo due marce, inizio ad impostare e lei entra come un fulmine. Diretta, incredibilmente veloce. Quella sensazione di inerzia provata finora? Sparita. Il vantaggio ha del clamoroso. Si può impostare ancora meglio l'ingresso, quindi frenare anche un poco più tardi ed entrare ancora più pinzati. Quest'anteriore non solo ha un grande extra-grip, ma è più diretto nell'impostare. Inizio a recuperare su chi ho davanti.

Destra-sinistra e ancora destra alla variante del Parco. La moto ha una maneggevolezza sconosciuta prima. Entro alla doppia del Rio ben pinzato e supero un paio di compagni di giornata. Imposto stretto e percorro lento. Esco dalla doppia del Rio ed entro nel lungo rettilineo opposto dove snocciolo tutte le marce. Arrivo alla Quercia. Inserisco bene. Un anteriore eccellente.

Un extra-grip anche al posteriore veramente grande. Troppo forse, perchè come mollo i freni praticamente a centro curva la moto si scompone un pò. Niente di eccessivo, ma evidente.

Il mono lavora per compensare la grandissima aderenza di queste gomme. La sensazione si ripete: anche al Carro, ma non alla Quercia dove in compenso posso spalancare a moto completamente piegata (il massimale segnato è stato di 59 gradi), cercando di raddrizzarla il prima possibile per uscire meglio ancora. Con queste gomme c'è meno inerzia in inserimento all'anteriore e il posteriore aggrappa come fosse attack!

Con soglie di intervento del TC cosi poco influenti, anche verso fine turno la gomma lavorava benissimo: perdita di aderenza leggera a moto piegata e con gas in mano, ma ripresa immediatamente anche con l'intervento dell'elettronica che permetteva la derapata in uscita. uno slittamento cadenzato che quindi non faceva pompare dietro, cosa che, all'inizio, un pochino tendeva a fare. Fin troppa aderenza!

State pensando a quei piloti che parlano di "assetto che non siamo riusciti a trovare per la gomma da qualifica per l'extra-grip della gomma"? Ecco, in piccolo con questi esemplari è successo anche a noi.

Con quest'ultimo treno poi, si sarebbe dovuti intervenire ben di più sull'assetto. Ma la bandiera a scacchi sventola. Oggi abbiamo avuto la fortuna di poter correre su di un circuito del Motomondiale e della Superbike, con una delle migliori superbike di serie a disposizione.

Ma più di ogni altra cosa, con gomme da gara. Volete capire cosa significhi? Provate a chiedere ad un appassionato di boxe di poter indossare i guantoni di Clay, o di calcio di calzare gli scarpini di Messi o Maradona. Avrete la risposta.


 



Abbiamo messo alla prova le coperture Pirelli sul circuito di Misano Adriatico con il seguente materiale Dainese

AGV CORSA

Anziché progettare a partire dalla calotta esterna, AGV STANDARDS, modello del quale il CORSA fa parte, inizia dalla testa del pilota le cui misure sono tradotte in un formato digitale, tramite una scansione laser. La scansione tridimensionale è una tecnologia estrememante precisa (al decimo di millimetro) che permette la trasformazione in dati digitali delle forme antropomorfe e successivamente condurre studi puntuali sulla fisionomia umana che sono il punto di partenza per la progettazione delle parti del casco a contatto con il viso. Il casco, riprodotto in tutte le sue parti mediante un modello matematico, consente l’effettuazione di analisi FEM (Analisi agli Elementi finiti) che simula al computer una serie di crash test che riproducono non solo i test di omologazione ma anche prove secondo i più severi standard di AGV.

FULL METAL PRO

Tutta la tecnologia e l’esperienza maturata da Dainese nelle corse e nella collaborazione con i grandi campioni del motociclismo ha portato allo sviluppo di questo guanto racing dal livello di sicurezza elevatissimo, e che mantiene allo stesso tempo un grande comfort di guida. Costruito utilizzando i materiali più resistenti e all’avanguardia, come titanio, fibra di carbonio, filo di Kevlar®, per consentire un’elevatissima resistenza all’abrasione e all’assorbimento degli impatti, presenta soluzioni tecniche frutto dello studio ergonomico e dei punti più sollecitati in caso di caduta.

 

TORQUE PRO OUT D-WP

Tecnologia e design aggressivo si fondono in questo stivale racing in Lorica® dall’elevato livello di sicurezza, grazie al sistema antisupinazione snodato DAxial in TPU, tallone ammortizzato per ridurre gli impatti da compressione, inserti in acciaio su fianchi e tallone ed in nylon su pianta e punta. Versatilità nell’utilizzo su strada in ogni condizione climatica grazie all’interno impermeabile in D-WP, ma anche comfort attraverso la regolazione del polpaccio che consente una corretta vestibilità. Suola a texture differenziata ed inserti in TPU sul fianco interno consentono un grip elevato durante la guida

 

LAGUNA SECA EVO PRO ESTIVA

Innovazione e funzionalità: nella tuta Laguna Seca Pro estiva, un design essenziale e moderno si fonde con soluzioni tecniche frutto di decenni di esperienza maturata con i campioni del motociclismo. Eccellenza nella protezione grazie alle spalle coiniettate con inserti in alluminio, protezioni composite su gomiti, ginocchia e tibie fanno di questa tuta confezioanta nella speciale pelle D-Skin, un capo estremamente tecnico. Ergonomia e mobilità sono assicurate grazie ad elastici biassiali, aggancio tuta-stivale, agli inserti in tessuto S1. Gobba aerodinamica con prese d’aria, foratura piazzata e la fodera removibile NanoFeel consentono un comfort elevato anche nella guida più sportiva.

 

 

 


__

Articoli che potrebbero interessarti