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SBK, Addio Supersport, benvenuta Stock 300

Dorna per il futuro pensa a una nuova classe di ingresso e a un 'upgrade' per la STK 600

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E’ da un po’ di tempo che si parla di una classe Stock di piccola cilindrata in Superbike e Dorna sta lavorando proprio in questo senso. L’idea è quella di introdurre una nuova cilindrata di ingresso, la 300. L’esperimento non è del tutto nuovo perché la Federazione Motociclistica Italiana ha già sperimentato questa formula nel CIV con trofei dedicati. Kawasaki è la regina con la Ninja 300, ma partecipa anche KTM con il suo monocilindrico di 390 cc, inoltre anche Yamaha potrebbe essere presto della partita con la sua R3.

Per quanto riguarda la SBK, la Stock 300 sarebbe una classe di ingresso a basso costo, che correrebbe solo nei round europei, e sostituirebbe di fatto la Stock 600. Il piano, sulla carta, è questo: eliminare la Supersport, dare maggiore libertà di modifica alla Stock 600.

I motivi di questa decisione riguardano soprattutto la riduzione dei costi, perché la SS (che è un campionato Mondiale) è diventata quasi insostenibile e per correre una stagione ad alto livello si parla di cifre che oscillano dai 250 ai 300mila euro. Troppi. La Superstock, invece, si assesta su budget molto più ridotti, intorno ai 60, 70mila euro.

In questo senso, sarebbe conveniente cancellare la Supersport e sostituirla con una classe maggiormente economica. Volendo lasciare maggiore libertà di modifica alle 600 Stock, senza tramutarle in una finta-Moto2, si potrebbe ipotizzare a una classe che possa costare intorno ai 100mila euro a stagioni, mentre per la Stock 300 potrebbe bastare un budget di circa 30mila euro.

L’idea potrebbe essere interessante a patto che poi la Stock non diventi una nuova Supersport per quanto riguarda i costi - l’opinione di Alfredo Mastropasqua, manager della FMI, direttamente impegnata nelle due classi 600 - Bisognerà fare un regolamento sostenibile e non lasciare ai costruttori carta bianca per lo sviluppo.

L’esperienza del CIV potrebbe essere interessante: Kawasaki ha preparato un kit omologato uguale per tutti, KTM corre con la moto standard.

Naturalmente le moto devono essere preparate, per via di un rapporto peso potenza molto svantaggiante, ma senza lasciarsi andare a pericolose derive”, spiega il responsabile della Federazione.

Rimane una domanda a cui rispondere: chi correrebbe con moto così poco potenti e sofisticate, quando c’è già la Moto3?

L’esperienza fatta nei campionati nazionali è importante - risponde Mastropasqua - In questo momento corre nei trofei chi ha problemi di budget, ma questo non significa che non siano una buona scuola, Nocco è venuto fuori in quel modo. Inoltre, se un’ipotetica Stock 300 avesse costi bassi, un pilota potrebbe pensare di correre in quella classe e nella nuova Stock 600 contemporaneamente, con una gara al sabato e l’altra la domenica. Potrebbe essere un ottimo trampolino di lancio”.

Senza contare che la categoria potrebbe fare gola ai costruttori, che vendono modelli di bassa cilindrata nel Sud-Est asiatico. Gli incontri si stanno susseguendo anche a Misano, il futuro sta prendendo forma.

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