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MotoGP, Agostini: Rossi e Lorenzo, mondiale alla pari

Ospite d'onore all'apertura del Museo della Velocità a Monza, il quindici volte iridato fa il punto sulla lotta in casa Yamaha

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Il successo nel Gran Premio di Barcellona ha confermato che Jorge Lorenzo non vuole proprio rinunciare a questo titolo mondiale. Una sentenza inappellabile la quarta vittoria di fila del maiorchino, giunta sul tracciato di casa.

Adesso un solo punto lo separa da Rossi, in attesa di Assen. Un pista che Jorge non digerisce particolarmente, tanto che l’ultima vittoria risale addirittura al 2010. Lorenzo e Rossi, due piloti che Giacomo Agostini conosce molto bene.

Proprio il quindici volte campione del mondo, ospite d’onore all’inaugurazione del Museo della Velocità dell’Autodromo di Monza, dove è esposta la sua MV Agusta del 1970, traccia il bilancio della rivalità in casa Yamaha.

Fino a questo momento è stata una battaglia corretta. Quanto durerà?

“Difficile dirlo. Bisogna fare i complimenti a Jorge e Vale perché hanno avuto gran rispetto l’uno dell’altro. In passato, quando altri piloti hanno lottato per il titolo, non sono mai mancate le sportellate. Entrambi sono due ragazzi maturi e speriamo che questa sana rivalità non finisca”.

Valentino comanda la classifica con un solo punto. Tu che lo conosci bene, qual è il suo punto di forza?

“È un campione, tutti noi sappiamo quale sia il suo potenziale. Ha una mentalità vincente e una testa da grande pilota, soprattutto molta esperienza. Purtroppo i quasi dieci anni che lo separano da Lorenzo fanno la differenza. Vale però sta limitando nel modo migliore questo divario. In Gara ci regala sempre spettacolari rimonte, in qualifica invece soffre,  penso però sia normale”.

E Lorenzo, su cosa può fare affidamento?

“Sulla concentrazione. E’ un pilota che quando acquista fiducia è difficile fermarlo, infatti le quattro vittorie di fila ne sono la prova. Sul giro secco ha pochi rivali, mentre in gara, quando va in fuga, è quasi impossibile raggiungere”.

Te lo aspettavi questo ritorno del 99?

“Jorge non bisogna mai sottovalutarlo. Ha avuto un inizio di stagione in salita, però adesso ha una moto veloce e lui con la testa fa il resto. Sarà una lotta aperta, ma soprattutto equilibrata, perché Valentino non vuole certo lasciarsi sfuggire il titolo”.

Se dovessi scommettere, su chi dei due punteresti?

“Su nessuno, perché in questo momento sono alla pari”.

L’aritmetica non lo condanna, ma quest’anno Marquez sembra già tagliato fuori dalla lotta iridata.

“Praticamente Sì. I punti di distacco sono già troppi da recuperare. Inoltre Vale e Jorge sono due piloti che non sbagliano quasi mai. Sarà molto difficile che Marquez riesca ad annullare questo gap dalla coppia che li precede”.

Eppure lo scorso anno c’era chi lo vedeva pronto a battere il tuo record. Abbiamo parlato troppo in fretta?

“Marquez è un campione ed è evidente. Una stagione complicata può accadere a tutti. E’ successo a Valentino, così come a Lorenzo nel 2014. La passata stagione Marquez sbagliava ma non cadeva, adesso ogni minimo errore lo paga a caro prezzo. Vedrete che tornerà molto presto quello che tutti conosciamo”.

Infine c’è la Ducati. Nelle ultime due uscite Dovizioso non è giunto al traguardo, però la moto ha dimostrato di essere competitiva, tanto da salire per l’ennesima volta sul podio al Mugello. Quanto manca per arrivare alla vittoria?

“Non tanto. Credo che Ducati sia un miracolo italiano. Dall’Igna è riuscito ad aprire una nuova era e di questo bisogna essere riconoscenti. Non è stato facile dopo le difficoltà, però dobbiamo essere soddisfatti di vedere la squadra di Borgo Panigale lottare per il podio. Purtroppo confrontarsi con le giapponesi è una sfida molto complicata, Dovizioso e Iannone stanno comunque dimostrando carattere e compattezza all’interno del team”.

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