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MotoGP, Marquez: non cambio modo di correre

Altra caduta per Marquez, Pedrosa felice: "un bel podio dopo un momento molto difficile"

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Il lupo perde il pelo ma non il vizio, Marquez ha concluso per la terza volta la sua gara fra la sabbia delle vie di fuga. Un altro zero, che lo allontana definitivamente - a meno di grosse sorprese - dalla lotta per il Mondiale. La Honda ha dei problemi riconosciuti e Marc non riesce ad accontentarsi.

Lui è così, sa quali sono i rischi. Avvertirlo è come dire a un fumatore che le sigarette fanno male, è inutile: lo sa già”, dice il team principal Livio Suppo.

Il piccolo diavolo è sulla stessa lunghezza d’onda: “non cambio mentalità per quello che è successo, anzi ora non ho più nulla da perdere. Non sono uno di quei piloti che partono per fare terzo o quarto ma per vincere. Gli errori nascono dai problemi, e una cosa è cadere quando si lotta per il podio un’altra per un 6° posto”.

Oggi era nella scia di Lorenzo, anche se era solo il terzo giro.

“L’obiettivo sarebbe stato quello di finire la gara - sorride - ma mi sentivo bene, più vicino alle Yamaha. Siamo riusciti a fare un passo avanti ma il problema in entrata era rimasto. Quando succede nelle prove posso rimediare allargando la traiettoria, ma ero troppo vicino a Lorenzo e mi sono buttato all’esterno, però non l’ho toccato. Sarei voluto ripartire, ma la leva del cambio si era rotta”.

Marquez sta cercando di uscire dal vortice ma non sembra avere imboccato la strada giusta.

Mi spiace non avere ricompensato la squadra con un buon risultato, qui come al Mugello hanno lavorato tantissimo, fino a tarda notte - dice - Dobbiamo continuare così e i test di domani saranno molto importanti. Il primo obiettivo è ritrovare la fiducia con la moto, una volta raggiunto si potrà vincere”.

Bisognerà farlo in fretta, perché le Yamaha stanno scappando.

“Arrivare a 20 secondi da loro… è un mondo! - ammette - Il campionato è difficile, ormai sono molto lontano anche se non c’è niente di impossibile. Bisogna lavorare sodo e arrivare al livello della M1”.

Dani PedrosaAlmeno Dani Pedrosa sorride nel box Honda, dopo essere tornato sul podio nella gara di casa. Il distacco dalle Yamaha è importante, ma lo è di più avere ritrovato la competitività dopo i problemi fisici che gli avevano fatto pensare al ritiro.

So felice, il mio processo di recupero è stato lungo e difficile ed è bello essere sul podio davanti ai miei tifosi. Devo ringraziare la mia squadra, i medici, i fisioterapisti - la sua dedica - E’ un risultato importante anche per me, per la mia mente, mi dà fiducia”.

Dani però sa che per ora le Yamaha sono ancora lontane.

“Il gap un po’ mi preoccupa, abbiamo ancora problemi sia in entrata che in uscita ma non si possono risolvere tutti in un giorno - spiega - La moto si muove molto, non risponde come vogliamo e a volte decide lei come comportarsi. D’altra parte so anche che arriveranno piste che si adatteranno meglio alla Honda”.

Questo GP è stata utile anche per capire meglio come intervenire.

Nei primi giri non si avvertono troppi problemi, ma da metà gara in poi diventa tutto più difficile. Avere girato da solo mi ha aiutato ad avere le idee più chiare”.

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