Tu sei qui

MotoGP, Iannone: un podio ottenuto con la testa

"Meglio di una vittoria". Dovizioso fermato dalla corona "ma vincere non è una follia"

Share


Iannone scherza dopo la conferenza di rito post podio: “faccio più fatica a parlare in inglese che a guidare”. Andrea al Mugello, spinto dal tifo di più di 90mila persone assiepate sulle colline, ha vinto una doppia battaglia: contro gli avversari e contro se stesso. La spalla era un limite, ma è riuscito a superarlo, tenendo testa a Marquez prima e mantenendo a distanza Rossi poi.

Questo risultato è stato una sorpresa anche per me, non avevo il passo per puntare al podio ieri - spiega - Ho chiesto aiuto agli ingegneri di Ducati e la mia moto è migliorata nel warm up. Poi, grazie al dottor Zasa e ai ragazzi della Clinica Mobile, siamo riusciti a risolvere i problemi fisici con delle iniezioni. Ho lavorato bene con il mio fisioterapista, perché mi mancava forza, ed ha funzionato”.

E’ arrivato il primo secondo posto in MotoGP della sua carriera e nel luogo migliore.

Il pubblico qui è bestiale, sono molto contento. Ho lottato con Marquez, è già la seconda volta quest’anno - racconta - In realtà non stavo spingendo al massimo, mi stavo tenendo un po’ di margine, a volte lui mi superava ma sapevo di potere ripassarlo. Le condizioni della pista erano diverse da quelle dei giorni scorsi, la moto scivolava molto, tanto da pensare di avere una gomma difettosa all’inizio, poi ho capito che era così per tutti. E’ vero, Lorenzo è scappato, ma il suo non era un passo impossibile da tenere però avrebbe significato rischiare troppo e nelle mie condizioni non potevo permettermelo”.

E dire che Iannone sembrava avere mandato all’aria la gara con una falsa partenza.

Avevo qualche problema con lo stacco della frizione, lo sapevo, quando mettevo la prima la moto si muoveva - spiega - Per questo ho tirato la leva del freno anteriore, in verità il muso si è abbassato ma non mi sono mosso”.

Poi spiega come è riuscito a fare la differenza.

“E’ stata una giornata difficile, anche dal punto di vista psicologico: serviva essere forti di testa e ci sono riuscito - continua - Ho adottato una buona strategia, all’inizio mi ha stupito vedere Marquez subito nelle prime posizioni. Ho deciso di controllare la situazione, di tenere una condotta conservativa e mi è servito negli ultimi giri, quando ho avuto abbastanza energia per tenere Valentino a distanza”.

Uno Iannone stratega.

Questo podio vale più di ogni vittoria, dai dati si vede quale limite sia la spalla - sottolinea - Per la prima volta mi trovo in un team ufficiale e i ragazzi riescono a tirare fuori il 100% da me, mi ascoltano e ci confrontiamo e questo è un aspetto fondamentale. Ora aspetto domani per capire come reagirà la spalla, perché i tre giorni dopo la gara di Le Mans sono stati i peggiori, per questo non farò i test con le gomme Michelin”.

Andrea DoviziosoL’altro Andrea, invece, mastica amaro. C’era tanta attesa per la sua gara, che è terminata prematuramente per colpa della sfortuna.

Non posso certo dire che questa sia stata una delle mie giornate migliori - dice Dovizioso - Prima ho fatto un errore nel warm up a causa delle gomme fredde, ho complicato la vita ai miei meccanici ma la moto per la gara era perfetta. Dopo 3 o 4 giri, ho incominciato a sentire la catena strappare, la situazione è diventata sempre più ingestibile e ho avuto paura di cadere. Mi sono fermato: la corona era distrutta, non avrebbe retto più di altri due giri. Come al solito era un componente quasi nuovo, appena rodato, probabilmente era difettoso”.

Il Gran Premio di Italia ha comunque offerto delle conferme.

Direi che il bilancio è positivo, avrei potuto giocarmi il secondo posto - afferma - Lorenzo era imprendibile, ma in questo momento nessuno ce la fa contro di lui. Oggi non era su un altro pianeta per quanto riguarda la velocità, il problema è che riesce a mantenerla per tutta la gara. Io e Marquez abbiamo provato a inseguirlo, ma dopo tre giri abbiamo rallentato o saremmo finiti a terra”.

Il ritiro è significato perdere tanti punti in classifica e ora il Dovi è a 35 lunghezze da Rossi.

Non voglio pensare che il campionato sia un affare tra le due Yamaha, anche se al momento lo sembra - dice - Ci sono ancora tante gare e penso che possiamo sicuramente migliorare la nostra moto, anzi siamo gli unici a potere fare ancora un grande salto. A Barcellona porterò sicuramente tutta la rabbia che ho dentro, non vedo l’ora di salire in sella. Pensare a un vittoria non è una follia, lo dimostrano i distacchi a fine gara, però manca qualcosa perché Iannone qui non ha fatto nulla di diverso che negli altri GP. Non penso però che Lorenzo possa fare come Marquez lo scorso anno, Marc ci aveva destabilizzato invece Jorge lo conosciamo bene”.

__

Articoli che potrebbero interessarti