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MotoGP, Rossi: al Mugello non si fanno calcoli

"Non è ancora il momento di gestire. Lorenzo e Marquez i rivali più pericolosi, poi ci sono le Ducati"

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Le colline del Mugello aspettano l’invasione gialla attesa per il fine settimana, anche se i primi tifosi di Rossi gli tendono già i primi agguati per una foto o una stretta di mano. Valentino è arrivato in Toscana da leader del Mondiale e le tifoserie si divideranno fra lui e la Ducati, desiderose di avere un GP d’Italia non solo nel nome. “Sono molto felice di arrivare qui con questo livello di competitività - inizia il Dottore - E’ questo il vero Gran Premio d’Italia, anche se Misano è più vicino alla mia Tavullia. I tifosi sulle colline rendono questo fine settimana speciale”.

Perché ti piace così tanto questo circuito?

E’ una pista vecchio stile, un po’ come Assen e Barcellona. Non è disegnata al computer, ma il tracciato segue la morfologia del terreno e questo fa la differenza, ci sono delle curve speciali, anche se molto difficili”.

Chi è il rivale alla vigilia?

Difficile a dirlo, quest’anno tutti i migliori piloti sono in gran forma e tutti difficili da battere. E’ vero che ho vinto tanto in questo circuito, ma l’ultima volta è stata nel 2008. Lorenzo specialmente qui è molto forte, ma Marquez l’anno scorso è riuscito a batterlo. Poi ci sono le Ducati, che hanno fatto da poco un test”.

Il tifo si dividerà fra te e Ducati.

Il podio del Qatar è stato un bello spot per il motociclismo in Italia, direi che ripeterlo qui sarebbe perfetto. Anche se non penso che Marquez e Lorenzo e siano d’accordo, e neanche i due Andrea per quanto riguarda le posizioni”.

Lorenzo è il nemico numero uno?

E’ dal 2008 che è il mio compagno di squadra e la battaglia più bella l’abbiamo avuta l’anno successivo, perché è durata per tutta la stagione. E’ un osso duro già quando dei lottare con lui per una vittoria, figuriamoci per il campionato. L’atmosfera ora nei box è buona, c’è rispetto sia dentro che fuori la pista. Il compagno di squadra è sempre il primo rivale ma non dimentichiamoci che in 5 gare ci sono stati 3 diversi vincitori e le moto hanno prestazioni molto livellate fra loro, non ci siamo solo io e Jorge”.

Le Ducati potrebbero essere pericolose?

Sì, perché sono molto più competitivi rispetto allo scorso anno e potranno essere avvantaggiate da un rettilineo così lungo. Inoltre partiranno sicuramente dalle prime posizioni grazie alla gomma più morbida. Dovizioso è molto in forma, mentre Iannone potrà faticare su un circuito così fisico come questo”.

Però?

Però Lorenzo è quello che mi fa più paura, qui va veramente forte, come Marquez. Loro due sono i principali avversari”.

Jorge è una sopresa?

Prima dell’inizio della stagione eravamo tutti convinti che fosse Marc l’uomo fa battere, ora è diventato Lorenzo. Però non dimentico che Marquez prima di Le Mans ha lottato sempre per la vittoria”.

E’ già arrivato il momento di fare calcoli per il campionato?

Quella è un’operazione da riservare alle ultime tre gare, prima bisogna solo dare il massimo. Anche perché Lorenzo mi ha recuperato 15 punti negli ultimi due GP, il primo obiettivo è la vittoria.

Le qualifiche sono state il tuo punto debole.

Sì, soprattutto con la nuova formula non sono mai stato forte e nelle ultime due gare ho sofferto maggiormente perché ho fatto degli errori. Stare nelle prime due file è l’obiettivo, perché se Jorge parte davanti poi riesce a tenere un ottimo ritmo da subito”.

Da qualche tempo si parla di ‘Rinascimento’ italiano nelle moto, sei d’accordo?

Non penso che sia un fatto casuale, noi con la VR46 come altri stiamo facendo un buon lavoro e penso che i nuovi piloti diventeranno molto forti in futuro. Le prestazioni mie e della Ducati stanno facendo da volano e molti si stanno avvicinando alle moto, portando i figli a girare. Su chi punto? Se devo fare dei nomi, dico Fenati, Bastianini e Bagnaia, il podio di Le Mans, poi Bulega e Arbolino per i piloti più giovani”.

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