Tu sei qui

SBK, Sykes: con pochi test ho le mani legate

"La moto in configurazione 2015 non è la stessa che mi ero cucito addosso"

Share


L’inizio di stagione da protagonista assoluto di Jonathan Rea, che ha raccolto otto vittorie e due secondi posti in dieci manche, ha messo inevitabilmente in ombra Tom Sykes, che ha fin qui totalizzato 112 punti in meno del compagno di squadra, all'interno dei box Kawasaki. Un vero e proprio calvario per il pilota di Huddersfield, che tra il 2012 ed il 2014 ha vinto 21 GP (su 22 in carriera) ed è stato due volte vice-campione, vincendo il titolo nel 2013. La (ex?) punta di diamante di Akashi è però a digiuno da 16 manche – ultima vittoria a Laguna Seca in Gara Due – e nella “sua” Donington, dove ha vinto le ultime quattro gare disputate, si trova con le spalle al muro.

“Ho ricevuto molte critiche dal momento che il mio compagno di squadra ha fatto meglio di me, ma la verità è che siamo stati i più costanti negli ultimi tre anni – ha spiegato Sykes – La moto in configurazione 2015 non è la stessa che mi sono cucito addosso in questi anni con Kawasaki, quindi abbiamo dovuto fare un passo indietro, e sfortunatamente questo ha rilanciato alcuni dei nostri rivali”.

Nonostante questo, in molti si aspettavano scintille tra Sykes e Rea. Nel 2014, la futura coppia aveva raccolto in tutto 12 vittorie, diventando così la formazione di maggior successo ai blocchi di partenza nel 2015. E poi, sempre lo scorso anno, Sykes aveva vinto nettamente il confronto diretto con Loris Baz, giovane speranza francese poi finita, fin qui senza successo, nell’orbita MotoGP, per otto successi a zero.

“Non si può togliere alcun merito a Jonathan per ciò che ha fatto – ha commentato Sykes – È partito in quarta, con un inizio di stagione incredibile, ed il suo stile di guida si adatta perfettamente alla ZX-10R in configurazione 2015 mentre io ho faticato di più”.

I numeri parlano da soli, Sykes lo sa. Pur assumendosi le proprie responsabilità, il vice-campione si è tolto qualche sassolino dalla scarpa a Donington.

“I miei problemi sono legati al nuovo motore (con l’adozione di bielle e pistoni di serie, nda) – ha spiegato – Nel 2011 ho chiuso in tredicesima posizione, per poi fare un enorme passo avanti nei test invernali. Ora Dorna ha implementato delle restrizioni consistenti per quanto riguarda i test (dal 21 dicembre al 4 gennaio inclusi, e per tutto il campionato ad eccezione di quelli ufficiali post-gara, nda) e, nell’anno in cui ne avevo più bisogno, mi sono trovato con le mani legate. Questo mi ha danneggiato parecchio, perché ho dovuto di fatto usare i primi round per completare le prove, una cosa che non si dovrebbe fare”.

Gli esperimenti in ogni caso, sono finiti. Sykes ha definito Imola come il “punto di svolta” della sua stagione, e Donington rappresenta la più classica prova del nove. Per delle risposte più precise, tuttavia, il britannico dovrà aspettare domani.

__

Articoli che potrebbero interessarti