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MotoGP, Marquez: la vera lotta? contro la moto

"Non sono problemi che si risolvono dall'oggi al domani". Pedrosa: "bene il fisico, peggio la Honda"

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Cosa sta succedendo alla coppia d’oro Marquez-Honda? Dopo cinque gare il bilancio è 4 a 1 per Yamaha e a Le Mans Marc ha faticato anche per avere ragione di un Andrea Iannone con un braccio solo. La RC213V in edizione 2015 sta tradendo le aspettative e il piccolo diavolo in gara ha addirittura usato uno dei telai scartati nei primi test di Sepang a febbraio.

Ho combattuto più contro la moto che contro gli avversari - maschera la delusione con l’ironia - Anche dopo il warm up non ero convinto di potere ottenere un buon risultato, i tecnici mi avevano avvertito che col caldo avremmo potuto avere problemi. E’ successo, non avevo buone sensazioni, faticavo in entrata e uscita di curva e la moto continuava ad impennarsi. Tutti i piloti Honda hanno gli stessi problemi, anche Pedrosa che usa un telaio diverso dal mio.

Marquez si è trovato a correre in difesa.

Ho provato a spingere, ma l’anteriore si chiudeva e ho rischiato tre o quattro volte di cadere, come è successo ai miei compagni di marca - continua - Bisogna lavorare perché ci sono tanti piccoli problemi da risolvere, sul giro secco non danno troppo fastidio ma sulla distanza di gara è diverso. E’ stato un GP difficile anche mentalmente, il duello con Iannone è l’unico momento in cui mi sono divertito. Più del 4° posto era impossibile ottenere”.

Marc ha perso punti in classifica da tutti i principali avversari e deve riuscire a invertire la rotta.

Non riusciremo a sistemare tutto dall’oggi al domani, avremmo bisogno di qualche gara - avverte - Mi sarebbe piaciuto lottare per il podio e comunque mi aspettavo di arrivare più vicino. Sulla carta, il Mugello e Barcellona sono due piste su cui dovremmo soffrire di meno. E’ preso per dire che vincere il titolo è impossibile, ma sicuramente sarà difficile. La vedo positivamente, le Yamaha sono forti ma nonostante tutti i problemi non  sono lontano da loro”.

Dani PedrosaQuesta gara per Dani Pedrosa aveva un’altra valenza e si può rammaricare solo per la caduta al 3° giro. Il fantino della Honda si è comunque rialzato ed è arrivato al traguardo pur senza prendere punti.

L’anteriore si è chiuso senza preavviso ed è un peccato, avevo il passo per stare con Smith e Iannone - sottolinea - Quando sono rientrato in pista mi sono accorto che il manubrio era piegato e il ritorno dell’acceleratore rotto. Ho cercato di trasformare l’incidente in un vantaggio e ho preso la gara come un lungo test. Ho fatto il mio giro migliore sul finale, ho visto un pilota davanti a me e speravo fosse 15° per prendere almeno un punto”, ride.

Dani ne ha ricavato utili informazioni e la sua analisi sulla RC213V è molto simile a quella del compagno di squadra.

Sono abbastanza contento della mia condizione fisica e penso che continuando con la terapia ci saranno ancora miglioramenti - spiega - La moto invece ha dei problemi e, pur avendo girato da solo, ora ho più chiaro dove intervenire. A centro curva la Honda va bene, ma non in entrata né in uscita. Bisogna farsi venire qualche idea. Vedo questa gara come un punto di partenza da cui progredire sia fisicamente che tecnicamente”.

Pedrosa non vuole entrare troppo nei dettagli.

Diciamo che la moto si muove troppo. Yamaha e Ducati invece stanno andando forte ma con qualche cambiamento la situazione potrebbe modificarsi”.

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