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SBK, Rea: questa vittoria è per Lascorz

"Negli ultimi giri pensavo solo a lui, mi ha trasmesso energia. La fuga? Non mi sono annoiato"

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Per i piloti, Imola è una sorta di femme fatale – una pista iconica e seducente, dove sono state scritte pagine epiche della storia dei motori, ed anche alcune delle più tristi. Oltre al maledetto weekend della Formula 1 nel 1994, dove persero la vita Ayrton Senna e Roland Ratzenberger, non si possono dimenticare i test SBK nel 2012, dove Joan Lascorz perse la mobilità degli arti inferiori in seguito ad un incidente tra la curva Tosa e la Piratella. Il ricordo dello spagnolo è, per ovvie ragioni, particolarmente vivo all’interno del box Kawasaki, dove lavorano ancora la maggior parte dei membri della sua ex-squadra, ora al seguito di Jonathan Rea. Proprio a “Jumbo”, il nordirlandese ha voluto dedicare la doppietta (la seconda consecutiva ad Imola) odierna.

“Negli ultimi giri stavo solo pensando a Joan Lascorz – ha commentato Rea, ora a quota 240 punti in classica, 87 in più di Leon Haslam – Avevamo messo un adesivo sul dashboard, ‘for Joan’, mi ha trasmesso energia. Molti dei miei meccanici lavoravano con lui, quindi voglio dedicargli il risultato di questo fine settimana”.

Non dev’essere facile per la squadra correre qui, nonostante gli ottimi risultati ottenuti da Kawasaki su questo tracciato…

“Credo evochi sensazioni contrastanti. Parlando con i meccanici continuava ad emergere la parola ‘strano’ riguardo al fatto di correre qui. Volevo fare qualcosa per esorcizzare tutto questo, è davvero un gruppo di brave persone, con le quali ho trovato rapidamente un’ottima intesa”.

In Gara Uno hai lottato di più. Qual è stata la chiave di volta?

“Sull’assetto avevamo lavorato in funzione della seconda parte di gara, quindi ero un po’ preoccupato prima della ripartenza dopo la bandiera rossa, vista la distanza di soli sei giri. Non ci eravamo concentrati sulla performance a inizio gara, ma siamo riusciti comunque a vincere. Tom ha fatto un errore (sfollata alle Acque Minerali, nda) che purtroppo per lui ha pagato a caro prezzo mentre io sono riuscito a capitalizzare. Sono senza parole”.

In Gara Due invece sei andato in fuga, cosa che ti capita spesso quest’anno. Ti sei mai annoiato?

“Quando il gap tra me e Sykes è arrivato ad un secondo, ho pensato ‘ora devi continuare a martellare, senza errori’. Non mi sono annoiato, perché devi restare molto concentrato per mantenere il ritmo. Anzi, credo che mi stia aiutando a migliorare come pilota, perché fare un buon passo senza nessuno davanti richiede molta forza mentale”.

Ad Imola hai raggiunto Carlos Checa nell’albo d’oro a quota cinque vittorie, quattro delle quali consecutive. Qual è il tuo segreto qui?

“La forma fisica sicuramente aiuta. Ho lavorato duro nella off-season, essendo finalmente libero da infortuni, per farmi trovare pronto. Poi adoro la pista, il suo carattere, e l’atmosfera con tutti questi tifosi. Per il resto non saprei, altrimenti metterei qualunque cosa sia in una bottiglia e lo porterei con me a tutte le gare”.

La prossima la correrai in casa…

“Non vedo l’ora di correre a Donington, perché ho vinto una gara controversa lì, ma per il resto non ho mai fatto grandi risultati. Il livello è molto alto ma, pensando alla performance di Sykes e Baz, che lo scorso anno sono andati in fuga, credo si possa fare molto bene. Sarà bello correre davanti ai tifosi britannici”.

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