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MotoGP, Marquez: dito? per un giro non un problema

"Ma sulla distanza non riesco a guidare ancora come voglio. La domanda è come evolverà la situazione"

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A giudicare dai tempi fatti registrare, il mignolo fratturato non sta creando molti problemi a Marquez anche se due turni di libere non possono sciogliere tutti i suoi dubbi. Dall’operazione sono passati solo pochi giorni ed è già una buona notizia essere riuscito a guidare al meglio una MotoGP.

Mi aspettavo una situazione diversa, non in meglio o peggio – spiega Marc – Il dito mi dà fastidio in frenata e accelerazione, ma non a centro curva, forse anche perché questa è una pista destrorsa. In generale mi sento bene e ho potuto lavorare normalmente sulla moto. Per il momento sto cercando di gestire la situazione, senza prendere troppi rischi perché l’importante sarà la gara domenica”.

È su questo punto che il piccolo diavolo si fa più cauto.

Non riesco ancora a guidare come voglio, o meglio posso farlo ma solo per un giro – continua – Il più grande punto interrogativo è come evolverà la situazione: se con il tempo migliorerà o peggiorerà e si può solo aspettare per avere una risposta. Oggi non ho preso antidolorifici e non vorrei farlo neppure nei prossimi giorni, sto solo facendo dei drenaggi per evitare infiammazioni. La situazione è diversa da quella dello scorso anno in Qatar dopo l’infortunio alla caviglia nell’inverno, a Losail non avevo nessun dolore”.

Marquez promuove a pieni voti la modifica alla manopola e ne racconta anche la genesi.

Ho telefonato al direttore tecnico di HRC in Giappone, perché un pilota del campionato nazionale aveva avuto il mio stesso problema. Mi ha spiegato cosa avevano fatto e con un po’ di bricolage abbiamo replicato. Devo dire che va bene”.

Previsioni sulla gara non ne vuole fare.

Con la gomma dura mi trovo bene, ma Lorenzo è veloce e bisognerà vedere come si comporterà il dito – sottolinea – Non riesco a piegarlo del tutto e non mi permette di forzare in frenata, sto anche provando a tenere una diversa posizione della mano per distribuire lo sforzo maggiormente sul palmo. Aspettiamo”.

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