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MotoGP, Pernat: Ducati già più veloce di Yamaha

"...e altre novità in arrivo. Honda prima grazie al fenomeno Marquez. E attenti a Rossi, che punta al decimo titolo"

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Complici un meteo anomalo ed una pista dalla configurazione peculiare, la “seconda” della MotoGP, in Texas, non ha lesinato i colpi di scena. Molti gli spunti da analizzare, a partire dalla risposta decisa di Marquez dopo la “stecca” in Qatar, alle conferme sia di Ducati con Dovizioso nuovamente sul podio che di Valentino Rossi, terzo su una delle piste più ostiche per la M1. A fare il punto, sintetico e tagliente come sempre, Carlo Pernat.

Il manager genovese parte proprio da Marquez, che definisce un “pilota stratosferico. Ha dominato il Gran Premio, che era quello che tutti si aspettavano visto quello che è successo l’anno scorso. È stato anche fortunato, in qualifica ha fatto il giro della vita, cosa che succede solo ai grandi campioni come Kenny Roberts, Freddie Spencer, o lo stesso Capirossi”.

Il talento dello spagnolo, secondo Pernat, va di pari passo con la benevolenza della Dea bendata nei suoi confronti, perché “Marc è riuscito a mettere la moto sul muretto. Se rimaneva a piedi altrove, magari in una curva, rischiava di partire dalla quarta o quinta fila e magari veniva fuori una gara come in Qatar. Comunque se la è meritata tutta la vittoria, è un fenomeno.

Quanto a Ducati, Pernat ha definito la Casa di Borgo Panigale come “il problema, in positivo, del motomondiale. Hanno lavorato molto bene, Dall’Igna sa perfettamente che ci sono cose nuove ancora da provare che possono consentirgli di fare un ulteriore passo avanti”.

La rinascita della Rossa è talmente netta da costringere ad una rivalutazione dei valori in campo.

“Se devo fare la classifica, dopo due gare, direi che c’è la Honda, la Ducati, e poi dietro la Yamaha, che si salva con i due piloti che ha – ha aggiunto Pernat – Valentino si sta preparando come un ventenne, ha nel mirino il decimo titolo e farà di tutto per ottenerlo. È anche furbo, ne ha fatte di tutti i colori, in positivo, soprattutto dal punto di vista psicologico, e se ne inventerà altre per arrivare al decimo mondiale”.

Nonostante la Casa di Tokyo resti la favorita, secondo il genovese, “la Honda a questo punto deve pensare a sostituire, se è necessario, Pedrosa. Aoyama è stato un errore, non si può puntare su di lui e dargli una moto del genere. Deve pensare a Stoner, questo è il mio suggerimento, poi loro sapranno meglio di me cosa fare. Se Dani avesse altri problemi, dovrebbe tornare Casey. Non si punta al mondiale con un solo pilota, ed oggi a fare la differenza per Honda è Marquez, non la moto. Bisogna stare attenti”.

Non sono mancati gli incidenti in gara e, come chiosa, Pernat manda Redding dietro alla lavagna.

“Attenzione a piloti come lui, che fanno qualifiche meravigliose e poi combinano un po’ di disastri in partenza. Quello che lui ha fatto nei confronti di Pol Espargaró è stato molto pericoloso. Oltretutto, ha coinvolto in parte anche Iannone che ha perso terreno e poi fatto tre giri da casco rosso per riprendere i primi, pagando poi il problema delle gomme. Comunque è una Ducati sicuramente da podio”.

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