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SBK, Davies: ho dato tutto, aspetto la rivincita

"Bella lotta con le Kawasaki. Ci manca qualcosa in uscita di curva. Perdiamo inevitabilmente due decimi"

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La Ducati non vince in SBK da quasi due anni e mezzo (Guintoli a Magny Cours nel 2012), ma solo 51 millesimi (ed uno straordinario Jonathan Rea) hanno impedito alla rossa di Borgo Panigale guidata da Chaz Davies di interrompere il digiuno ad Aragon. La lotta tra i due all’ultimo giro è sconsigliata ai deboli di cuore. Davies era più competitivo in ingresso di curva, ed ha passato due volte Rea in staccata, ma i guizzi della Kawasaki in accelerazione si sono rivelati decisivi. Perdere in volata brucia sempre, ma la vittoria a lungo attesa non è mai parsa così afferrabile e, non dimentichiamolo, la gara doppia rappresenta sempre un’opportunità di prendersi una rivincita immediata.

“Eravamo vicini. Ci ho provato, non ci sono riuscito, ma ci riproverò in Gara 2”, è stato il commento sintetico di Davies a caldo. “È stata una bella lotta con Sykes e Rea. All’ultimo giro ho passato Johnny due volte, ma non è stato sufficiente”.

Che ne pensi del duello finale?

“Sono contento del podio, ma voglio vincere. È frustrante perdere un paio di decimi dove non ci posso fare niente, al momento. Ho guidato bene, credo, e sono contento della gara, ma avrei chiaramente preferito una vittoria”.

Cosa è mancato? Le temperature basse hanno un po’ mischiato le carte per quanto riguarda le gomme…

“Il problema non è tanto l’usura, quanto chiudere l’uscita di curva. È un problema che ho riscontrato qui per tutto il fine settimana. Devo seguire la moto, non riesco a raddrizzarla abbastanza in fretta. Questo è il nostro limite rispetto alla Kawasaki al momento”.

In parco chiuso hai anche detto di aver sbagliato la scelta della mappatura a metà gara. Quanto tempo pensi ti sia costato?

“Rea e Sykes hanno guadagnato circa un secondo in quella fase, ma alla fine non ha influito sul risultato finale. Non credo che sarei stato in grado di scappare, e comunque all’ultimo giro ero nella posizione ideale. Ho spinto il bottone sbagliato, ma soltanto per un giro”.

Il piano per Gara 2?

“In ingresso siamo a posto, ma la cosa è anche dovuta al mio stile di guida. Dobbiamo solo cambiare il comportamento della moto al posteriore, per rendermi la vita più facile”.

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