Fra pochi giorni il circo del motomondiale si trasferirà ad Austin e Kevin Schwantz sarà lì ad accoglierlo.
L'argomento del giorno, ovviamente, è il mancato ritorno in MotoGP di Casey Stoner dopo il no della Honda, intimorita da un lato che l'australiano non potesse essere all'altezza della sua fama, e dall'altra che potesse essere causa di problemi per Marc Marquez, il cui inizio di stagione è stato al di sotto del suo standard.
Certamente Casey e Marc nello stesso box avrebbero causato un grande interesse mediatico e, obiettivamente, questo non era nell'interesse di HRC.
La cosa più importante di questa non-notizia, visto che da subito a Losail Livio Suppo aveva fatto il nome di Hiroshi Aoyama come sostituto di Dani Pedrosa, è il fatto che dal suo ritiro datato 2012 a Casey Stoner sembra sia tornata la voglia di correre.
La spia di questa rinata necessità ce la danno non tanto i test, quanto l'ormai prossimo debutto nella 8 Ore di Suzuka, una gara difficile e, per citare Christian Gabarrini, suo ex telemetrista, "fuori dalla corde del modo di correre di Casey".
La realtà è che il demone della velocità può essere ricacciato indietro, ma mai cancellato dall'animo dei veri corridori.
Ne sa qualcosa appunto Kevin Schwantz che due anni fa tornò proprio alla 8 Ore nel team di Kagayama, ottenendo un podio, per poi ripresentarsi l'anno seguente.
Una esperienza che ha fatto dire all'indimenticabile #34 che, forse, Casey potrebbe ricominciare proprio da lì.
"Suzuka è un buon posto per ricominciare ad andare in moto, soprattutto se si vuole tornare a gareggiare - ha detto Kevin - Penso che se Casey farà tre o quattro turni potrebbe poi essere pronto a salire su una MotoGP di nuovo".
Una gara di Endurance veloce come allenamento? Perché no?
"Tre o quattro ore in sella in condizioni di gara lo aiuteranno a sintonizzarsi con le condizioni di gara. Non dico che lo riporteranno alle condizioni di prima, ma certo lo avvicineranno più di stare seduto su un divano".
O di andare a pesca, aggiungiamo noi.