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MotoGP, Dovizioso: il Mondiale? aspettiamo 6 gare

Andrea a Misano sulla moto da dirt track. "Non credevo ai miracoli, poi ho provato la Ducati GP15..."

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Dall’asfalto di Losail alla terra battuta di Misano. Andrea Dovizioso dopo il sorprendente secondo posto di Losail – ad appena un decimo dal vincitore Rossi – ieri era sull’ovale di Misano sulla moto da dirt track. Un allenamento che hanno portato in auge Valentino e Marquez, ma non una novità assoluta per un crossista come il forlivese. “Ho sempre girato in fuoristrada – ricorda – è ottimo per gli avambracci, è un ottimo sport se si fa attenzione. A proposito, mi spiace per quello che è successo a Pedrosa, spero che non si ritiri”.

Il Dovi è l’eroe della Ducati: due anni difficili, magri di soddisfazioni, ma essenziali per arrivare alla nascita della GP15, una vera rivoluzione.

“Il 2013 è stato veramente duro, mentre lo scorso anno i miglioramenti sono arrivati anche se non riuscivamo ad esprimerci in gara – spiega – Dall’Igna è stato bravo, non ha avuto pregiudizi, è riuscito a farsi rispettare e a fare lavorare insieme decine di ingegneri. Con Riccardo Savin, il telaista anche lui ex Aprilia, hanno fatto un ottimo lavoro. L’ho capito dal primo giro a Sepang con la GP15, quando sono rientrato ai box gli ho detto: la moto gira! E dire che prima di provarlo ero nervoso, non sono uno che crede ai miracoli, ma guidarla mi ha rilassato”.

Andrea usa la parola ‘miracolo’ ed effettivamente in pochi avrebbero scommesso su due piloti a podio dopo soli 5 giorni di test.

Dall’Igna ha aspettato a progettare la GP15, l’ha fatto solo quando era sicuro di avere tutte le informazioni che servivano – riflette – E’ stato intelligente. Potevo vincere a Losail? Non sapevo cosa aspettarmi, non avevamo fatto una simulazione di gara. Non sono riuscito a contrastate Rossi in frenata, uno dei punti su cui dobbiamo lavorare, e la Yamaha riusciva a scaricare meglio la potenza a terra”.

Andrea Dovizioso seguito da Michele PirroVero, ma il risultato ha già il profumo dell’impresa e considerando che era solo la prima gara, pensare al Mondiale potrebbe non essere un sogno.

“Prima facciamo 5 o 6 gare, non conosciamo questa moto, poi ne parleremo – si fa cauto – Per il momento penso solo a prendere il massimo dei punti possibili. Credo che saremo competitivi anche ad Austin e i due litri di benzina persi non saranno un problema”.

Un’altra doppio podio sarebbe fantastico e Iannone lo preferirebbe a posizioni invertite.

Io e lui andiamo d’accordo. Abbiamo stili diversi e chiediamo cose diverse, ma questo non è un problema quando la moto funziona”, osserva.

La GP15 funziona?

”. Nessun dubbio.

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