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SBK, Kawasaki, Rea vs. Sykes: crocevia Aragon

Rea protagonista assoluto di questo inizio 2015, Sykes in cerca di riscatto su una pista favorevole

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Un vecchio proverbio del mondo delle corse vuole che il proprio compagno di squadra sia anche il primo rivale da battere e, per quanto visto fin qui, Tom Sykes è passato dalla padella alla brace.

Dopo che l’arrembante e ribelle Loris Baz ha fatto i bagagli con destinazione la MotoGP, il vice-campione 2014 si è trovato come nuovo coinquilino Jonathan Rea, affamato come non mai dopo anni passati a lottare da "underdog". Il nordirlandese ha un carattere molto diverso dal transalpino; parla poco, lasciando che sia il cronometro a farlo al posto suo. A questo proposito, il confronto interno è stato abbastanza impietoso in questo inizio di campionato.

Come mostra la tabella qui sotto, tra le quattro manche disputate fin qui ed il test pre-stagione più rappresentativo (sia dal punto di vista del meteo che delle presenze), Sykes ha battuto il compagno in soltanto due occasioni, mentre è stato preceduto in classifica in altre sette. Più che i tempi in sé, tuttavia, parlano i risultati: tre vittorie (la potenziale quarta sfuggita per soli dieci millesimi) e un secondo posto per Rea, un terzo posto per Sykes. I punti di differenza, su 100 in palio fin qui, sono 45 (a favore ovviamente del nordirlandese).

Che dire poi del dominio di Rea in qualifica, solitamente terreno di caccia del connazionale? Due pole position del numero 65 sembrano indicare la presenza di un nuovo “Mr. Superpole” in Kawasaki. Ma è ancora presto per tirare le somme. Le piste di Phillip Island e Buriram non si addicono particolarmente allo stile del campione 2013, che storicamente è più a suo agio su asfalti poco abrasivi, dove può sfruttare fino in fondo la sua abilità nel far girare la moto con il gas in uscita di curva.

Aragon, molto probabilmente, sarà la vera prova del nove per entrambi i piloti in verde. Lo scorso anno, Sykes rubò la scena prendendosi pole position e due vittorie. Anche il best lap del circuito, dove da quest’anno si correrà nella stessa configurazione usata dalla MotoGP, appartiene al numero 66 (un 1'56.339 risalente al 2013). Insomma, Sykes si trova decisamente a suo agio sul tracciato alle porte di Alcañiz, dove peraltro il team ufficiale Kawasaki ha sviluppato a lungo la ZX-10R, che per lui rappresenta un crocevia: una vittoria nello scontro interno lo rimetterebbe in corsa per il titolo, una sconfitta potrebbe invece sancire definitivamente una nuova gerarchia nei box di Provec, con Rea nel ruolo di prima guida. I destini sportivi spesso si incrociano, come le traiettorie…

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