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MotoGP, Rossi: Spagna-Italia ora siamo 3 contro 3

"Penso sia stata la migliore gara della mia carriera e ho imitato la Ferrari. Dovi? al livello di Marquez e Lorenzo"

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Cambiano i tempi, le moto, gli avversari, il modo di gareggiare ma c’è sempre una costante nell’equazione MotoGP che rende sempre il risultato perfetto: Valentino Rossi. Il mago di Tavullia ha tirato fuori un altro trucco dal baule dei sogni. La vittoria numero 109 di una carriera che dopo vent’anni non accenna ad appassire.

La gara è stata entusiasmante, ce la puoi raccontare?

Sono partito male e all’inizio mi sono anche un po’ addormentato, prendendo qualche schiaffo. Sono progredito passo dopo passo, superando un pilota alla volta. Avere visto Marquez andare lungo è stato un primo segnale positivo, ma quello più importante è stato girare in 1’55”2 quando ho trovato pista libera. Li mi sono detto: andiamo a prenderli. La moto è migliorata poi sul finale, quando Lorenzo e Dovizioso hanno incominciato a rallentare. L’ultimo giro è stato bellissimo, quando all’ultima curva ho sentito Andrea lontano ho potuto sorridere. L’ho detto già altre volte: ma questa è stata la gara più bella della mia carriera”.

Non sembravi così competitivo ieri.

Questa mattina siamo riusciti a migliorare la moto, prima non ero così sicuro di potermela giocare con il Dovi. Nel warm up è andata meglio, la Yamaha ha i suoi punti di forza e la Ducati ne ha altri, un po’ come io e Andrea che abbiamo caratteri diversi. Io ho guidato bene, ma la M1 ha funzionato alla perfezione”.

Essere stato l’unico ad avere usato la gomma dura all’anteriore è stata la mossa vincente?

Non lo so, ma voglio lavorare su questo pneumatico perché è andato bene fino all’ultimo giro. Per me è stata la scelta giusta”.

E’ mancato Marquez oggi.

La gara delle due Honda è stata una sorpresa, mi aspettavo Dani e soprattutto Marc molto veloci. Per adesso penso a godermi questo momento, il prossimo GP sarà ad Austin che è al casa di Marquez”.

Marc ha peccato di troppa confidenza?

Sono cose che possono capitare, tutti sono entrati nella prima curva come se fosse l’ultima del campionato e lui è quello a cui è andata peggio. Penso che sia ancora Marquez l’uomo da battere”.

Nessuno spagnolo sul podio nelle tre classi, sei sorpreso?

E’ molto strano, ma significa che va molto bene per l’Italia. Siamo stati tre italiani sul podio nella migliore classe del motociclismo del mondo. L’ultima volta era successo 10 anni fa e c’ero io anche quella volta (ride) Come ho già detto, ora siamo in 6 a giocarci il podio e siamo 3 italiani contro 3 spagnoli, come in una partira di calcetto. Meglio del passato quando erano in 3 contro solo me!”.

Contro Marquez avresti potuto comunque vincere?

“Penso proprio di sì (ride). Lo scorso anno a Le Mans era 12° dopo il primo giro, ma poi aveva superato tutti, me compreso, ed era scappato, oggi no. Prima di dare una risposta definitiva, però, devo rivedere la gara”.

La Yamaha non sembrava essere cresciuta così tanto nell’inverno, cosa è successo?

Su questa pista la M1 è sempre andata bene e abbiamo disputato un solo GP. È vero che la moto non è cambiata troppo rispetto allo scorso anno ma in frenata è migliorata. Detto questo, non mi aspettavo di essere più veloce dell’anno scorso come è successo. Penso che gli equilibri tra Yamaha, Honda e Ducati cambieranno a seconda delle piste. Si dovrà tentare di vincere quando se ne avrà la possibilità, ma sarà più importante portare a casa punti importanti quando si avranno difficoltà”.

Che tipo di avversario è Dovizioso?

Ha guidato forte e in modo intelligente, era consapevole delle sua velocità e ha dato il massimo. È stato uno dei migliori piloti con cui abbia combattuto, lo metto al livello di Marquez e Lorenzo”.

Considerata la bagarre di questo GP, pensi sarà un campionato più difficile degli ultimi?

Al contrario, negli ultimi anni le gare sono cambiate, c’è stato un periodo in cui Stoner o Lorenzo mettevano termine alle gare dopo 3 giri, quelli erano GP difficile e noiosi. Mi piace che ci sia battaglia e che serva strategia”.

Nelle tue battaglie più belle spesso c’è una Ducati di mezzo, è un caso?

E’ vero, penso che a Ducati e Dovizioso do una motivazione extra e lo stesso è per me, dopo tutto siamo italiani ed è normale. Questa mattina aveva vinto la Ferrari, mi avevano detto di imitarla: pensavo fosse una buona idea ma non ero tanto sicuro che fosse possibile (ride)”.

Era dal 2010 che non eri in testa al Mondiale.

Da quando avevo vinto il GP qui in Qatar, ma poi era iniziato un calvario: la settimana dopo mi ero infortunato la spalla e poi al Mugello la gamba. Ancora dopo ero passato in Ducati ed è stato un periodo difficile”.

Cosa significa vincere la prima gara della stagione?

Non ho mai pensato che questa fosse la prima gara dell’anno, ma un GP come un altro. Iniziare bene è importante ma ci sono altre 17 gare da correre”.

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