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MotoGP, Melandri: domande chiare ma nessuna risposta

Ancora qualche guaio di salute per Marco. "Nell'inverno pensavo di crescere di più, servono novità sostanziose"

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Marco Melandri è arrivato in Qatar con molti dubbi e poche certezze e, come se non bastasse, con qualche problema di salute. Già negli ultimi test di Losail aveva patito una forma influenzale che lo aveva debilitato e che non si è ancora risolta. “Non ho più febbre ma ancora molta tosse – dice il ravennate – Ho fatto delle lastre al torace che hanno escluso complicazioni ma dopo tre settimane di antibiotici non mi sento in forze, non mi alleno dai secondi test di Sepang. Non sono abituato a stare così male, non mi ammalo quasi mai”.

Come ti senti alla vigilia del primo GP della stagione?

Sinceramente per me è una giornata normale, non ci sono quella tensione e quell’adrenalina che provi quando arti per lottare per la vittoria. Non sono sotto pressione e non penso neanche di poterla mettere agli altri (ride)”.

Domani ci sarà il primo turno di prove libere, cosa ti aspetti?

“Sarà difficile, non ho risposte né aspettative, mi aspettavo una crescita maggiore nell’inverno e di partire in condizioni migliori. Ora non posso aspettarmi nulla per i prossimi mesi. Faccio fatica a entrare in curva e non ho grip al posteriore, sia io che Alvaro siamo d’accordo sui problemi. Ora bisogna solo aspettare che Aprilia porti degli aggiornamenti, soprattutto per quanto riguarda il telaio”.

Un punto positivo?

Difficile da dire, non ci sono grandi cambiamenti durante ai test. Il problema è che sul passo soffriamo di più che sul giro secco. Bisogna capire come intervenire e farlo in tempi brevi, non sarà semplice. L’ultimo test in Qatar è stato anomalo, non stavo bene ed è anche piovuto, ma le sensazioni che ho avuto sono state le stesse di Sepang”.

Con tre gare fuori dall’Europa non sarà facile avere presto aggiornamenti.

“I problemi che abbiamo sono chiari, ma non abbiamo le risposte. Penso che possa essere utile provare le novità direttamente in gara, non appena arriveranno e mi aspetto qualcosa di sostanzioso in breve tempo. In un certo senso siamo ‘obbligati’ ad agire così se vogliamo avvicinarci alla zona punti”.

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