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MotoGP, Marquez: una lotta di gruppo? Mi piacerebbe

"Qui ho sempre duellato con Rossi, ma occhio alle Ducati. Mi attendo una gara combattuta, sarebbe più divertente"

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Un anno fa, nonostante avesse saltato l’ultima e importantissima fase dei test pre-stagione a causa di un infortunio alla gamba, Marc Marquez diede inizio in Qatar ad una striscia di 10 successi consecutivi che chiuse di fatto i giochi iridati con largo anticipo. Oggi il pilota di Cervera si presenta ai blocchi di partenza della MotoGP al 100% della forma, ma non per questo più ottimista. Marquez è sì un peso massimo, ma proprio per questo sa di non poter abbassare la guardia.

“Negli ultimi due anni qui ho lottato con Valentino, ed anche quest’anno sarà sicuramente una gara interessante – ha incalzato il campione in carica – Ducati ha fatto un grande passo avanti, credo che staranno con noi in gara e Dovi ha tanta esperienza. Spero che sia una gara combattuta, lottare in gruppo è più divertente e ti costringe a dare il 100%”.

Come a dire, sotto a chi tocca. La fiducia di Marquez, oltre che da un talento cristallino, viene anche da un contesto tecnico e professionale di primissimo ordine come il team HRC.

“Quest’anno ho fatto un’off-season normale, che era importante – ha aggiunto – Comincio senza infortuni, mi sento bene sulla moto e c’è grande chimica con la squadra. Non abbiamo nessun elemento nuovo, è importante. Vediamo come va, ma per ora sembra tutto a posto”.

Il rischio sembra quello di annoiarsi, ma Marquez sembra avere già trovato buoni motivi per non farlo.

“Le motivazioni sono alte – conferma – Lo scorso anno sono partito bene, ma ripartiamo tutti con zero punti ora. Penso che in queste prime gare saremo tutti vicini. Ho provato tante novità nei test, cercando il miglior compromesso. Su altre piste probabilmente emergeranno altri problemi, ma per ora sono contento”.

Al suo fianco nei box Honda, Dani Pedrosa si prepara ad iniziare la sua decima stagione in classe regina. Al fantino di Sabadell è fin qui mancato l’ultimo e decisivo passo per centrare il mondiale più prestigioso, e con un compagno come il 93 la sfida è ancora più complessa, ma l’esperienza può rappresentare un’arma in più.

“Non vedo l’ora di cominciare – ha detto Pedrosa – Abbiamo fatto un buon lavoro nei test pre-stagione, e domani ci restano molti impegni pubblicitari prima di salire sulla moto (ride). Spero di fare un buon anno, da novembre ad oggi abbiamo lavorato sodo. Miglioreremo ancora, ma come inizio non c’è male”.

Nei box del catalano ci sono anche alcune nuove figure chiave nello staff, come il capotecnico Ramon Aurín, ex telemetrista promosso al posto di Mike Leitner.

“Era un buon momento per cambiare, a volte fare piccoli aggiustamenti serve per mantenersi al top. Spero di approfittarne. Sono molto fiducioso e desideroso di cominciare”.

Sui valori in campo, però, è ancora presto per tirare le somme.

“Yamaha, Ducati e noi di Honda siamo tutti ad un buon livello, cosa positiva per il campionato. Ci sono tre Costruttori ad un livello simile di competitività, però vorrei che la Honda resti in cima”.

In Qatar, molto dipenderà anche dalle condizioni della pista, sempre mutevoli a causa della sabbia portata dal vento desertico e dei diversi tipi di gomma depositati sul tarmac.

“Il primo giorno manca sempre grip, ma la situazione cambia con la gomma lasciata dalla Moto2 – ha spiegato Pedrosa – In qualifica siamo prima, in gara dopo, e la cosa ci rende la vita difficile. Loro derapano molto, e lasciano una patina che altera le condizioni della pista”.

In ogni caso, lo spagnolo sente di poter puntare al bottino pieno.

“Mi piacerebbe cominciare con una vittoria, o con un podio. Questa pista non mi piace particolarmente, non so perché, forse correre la notte non fa per me ma non importa, voglio essere competitivo come in altri tracciati”.






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