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SBK, Rea: più fiducia dopo Phillip Island

"In Australia è andata meglio di quanto mi aspettassi". Sykes: "Il circuito della Tailandia è simile a quelli europei"

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Jonathan Rea, a lungo fedele alla Honda, ha forse avuto qualche dubbio al debutto in Superbike con Kawasaki. Ogni riserva è stata però sciolta rapidamente in gara, dove il nordirlandese ha centrato una vittoria in Gara 1 ed un secondo posto in Gara 2, guadagnando la testa della classifica iridata a pari punti con Leon Haslam. Il 28enne di Larne, da anni tra i piloti di punta delle derivate di serie ma mai seriamente in corsa per il titolo a causa soprattutto di problemi “anagrafici” della sua Honda, pare finalmente avere le carte in regola per giocarsi il jackpot.

“Onestamente, in Australia è andata meglio di quanto potessi immaginare – ha detto Rea – Certo, eravamo stati cauti nelle previsioni, anche perché si tratta di una pista che non aveva favorito la ZX-10R nel passato recente, siamo comunque riusciti a trovare un buon setup. Sono rimasto sorpreso dal nostro passo. Per tutta la settimana abbiamo avuto alcuni problemi, ma la squadra li ha risolti e domenica ho potuto spingere forte per 22 giri. La cosa mi ha impressionato, alla fine avevo una moto perfetta”.

Forse quello che è mancato a Rea in questi anni è proprio la consapevolezza di poter ambire al gradino più alto del podio ogni fine settimana di gara. Ora però le cose stanno cambiando.

“Ho un po’ di fiducia in più e, dato tutto è abbastanza nuovo per me (Rea ha cambiato moto e squadra dopo sette anni con Honda Ten Kate), sentirsi così è positivo. È da un po’ che sono in Tailandia, il piano era di arrivare una settimana prima della gara. Non avevamo ancora fatto una vacanza di famiglia quindi ci siamo presi qualche giorno libero qui per ricaricare le batterie e acclimatarci alle condizioni atmosferiche”.

La Tailandia sarà anche importante per Tom Sykes, quarto nella classifica iridata dopo un esordio non brillante a Phillip Island. Il vice-campione dovrà dimostrare tutto il proprio talento, e in fretta, sia per restare ai piani alti della classifica che per non scendere di grado nelle gerarchie interne alla squadra. A questo proposito, il layout del tracciato potrebbe venirgli in aiuto.

“Correre in Tailandia mi incuriosisce, stiamo sicuramente facendo più tappe oltreoceano – ha dichiarato – Ci aspettano una struttura completamente nuova e dei fan che impazziscono per le moto. La configurazione del circuito sembra ‘europea’, con molti tornantini e poche curve ad ampio raggio. Ovviamente sarà una nuova sfida per tutti, e le temperature e l’umidità saranno variabili in più da tenere in considerazione”.


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