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MotoGP, Ducati: in Qatar rispuntano le ali

Sulla GP15 di Dovizioso e Iannone rispuntano  i piccolo alettoni provati già da Rossi e Stoner

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La Ducati ha messo le ali in Qatar e non solo per i tempi fatti siglare dai due Andrea in questi giorni di test. Gigi Dall’Igna ha infatti tirato fuori dai cassetti di Borgo Panigale una ‘vecchia’ idea che il suo predecessore Filippo Preziosi sperimentò più volte: gli alettoni. Si tratta di due piccole appendici aerodinamiche posizionate alle estremità anteriori delle carene.

Le ali hanno fatto la loro comparsa oggi a Losail sulle GP15 di Dovizioso e Iannone. La loro funzione dovrebbe essere quella di generare maggiore pressione al suolo in determinare condizione (come la frenata) sfruttando la forza dell’aria. Facile a dirsi ma difficile a farsi. Se nelle autovetture gli alettoni sono di uso comune, sulle moto, che cambiano la loro posizione continuamente rispetto al senso di marcia, gli esperimenti non hanno mai dato buoni esiti.

Prima a utilizzarli fu la MV Agusta nelle prove del GP di Germania del 1974, per poi cestinarli subito. Le provò anche Virginio Ferrari sulla Suzuki 500 del team Gallina e, molto più tardi, la Yamaha sulla 500 di Max Biaggi. Sulla Desmosedici comparvero invece la prima volta nel 2009, facendoli provare al Sachsenring (di nuovo in Germani) a Stoner e Hayden. L’ultimo a fare delle prove con gli alettoncini fu Valentino Rossi, in occasione di un test a Jerez nel 2011. Anche Yamaha fece un esperimento simile sulla 500 ai tempi di Max Biaggi.

Dall’Igna aveva detto di non volere escludere a priori nessuna intuizione di chi l’aveva preceduto ed è stato di parola. I due Andrea potranno verificare l’efficacia di questa novità aerodinamica una volta in più e poi prendere una decisione. A una prima occhiata si nota come il posizionamento delle ali sia una via di mezzo fra quella molto avanzata del 2009 e quella molto arretrata del 2011. Inoltre sono molto inclinate verso il basso.

La GP15, del resto, aveva già fatto parlare di sé per la presa d’aria sul lato sinistro, subito sotto il cupolino. Qual è la sua funzione? Di semplice raffreddamento. Il quattro cilindri della Rossa è famoso per le sue alte temperature di esercizio (si dice intorno ai 100°) e serve aria fresca per raffreddarlo. La presa d’aria ha proprio questo scopo, oltre a tenere in un range di temperatura ottimale anche una centralina posizionata sul lato del telaio.

Le ali sulle Ducati di Stoner e Rossi

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