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MotoGP, Petrucci: mi sento come un debuttante

Danilo pronto all'avventura con Ducati: "ho osservato Rossi e Marquez, il segreto è divertirsi"

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La Ducati gioca nel mondiale 2015 con un trio di italiani, i due Andrea (Dovizioso e Iannone) nel team ufficiale e Danilo Petrucci in Pramac. Il rapporto fra il ternano e Borgo Panigale era iniziato ai tempi della Superstock poi c’era stato un altro imboccamento nel 2012. “Potevo arrivare prima – ammette – In quell’anno Filippo Preziosi, che teneva molto a me, mi fece provare la Desmosedici di Rossi dopo il GP del Mugello, avevo fatto appena 9 gare in MotoGP. Quella moto era un proiettile, questa è molto più semplice”.

Danilo, inizia una nuova avventura per te.

Mi sento come fossi al debutto in MotoGP, anche se questa è la mia quarta stagione. È la prima volta che guido una moto ‘vera’ e me ne sono accorto dal primo test. A Sepang ho abbassato il mio miglior tempo sul giro di 3 secondi e 3 decimi e non sono migliorato così tanto da ottobre a febbraio (ride). Anche con la squadra mi trovo bene, hanno un metodo di lavoro completamente diverso da quello a cui ero abituato. Ci concentriamo molto sull’elettronica e procediamo per piccoli passi”.

In tanti sono curiosi su quale sia il tuo potenziale.

E lo sono anch’io, non so veramente cosa posso fare, non ho mai avuto un pilota con la mia stessa moto con cui confrontarmi. Per questo mi sento un debuttante e inoltre sto incominciando a essere in acque dove nuotano pesci molto grossi. Se cinque anni fa mi avessero detto che ora sarei stato qui, avrei messo subito la firma. E dire che ho incominciato a correre con le moto da velocità solo nel 2006, a 7 anni facevo trial”.

Cosa cambia a essere in un team supportato da una Casa?

E’ la prima volta che ho i dati di altri piloti a disposizione, è molto importante. Anzi ringrazio Dovizioso e Iannone per l’aiuto che mi stanno dando. Inoltre, guardando la loro telemetria, mi sono accorto di quanto sono veloci, non vanno forte solo grazie alla moto”.

Sono loro i tuoi punti di riferimento?

Sì e sono soddisfatto dei miei progressi. A Sepang 2 sono stato solo un decimo più lento di Dovizioso e ho dimezzato il mio distacco da Iannone rispetto al primo test”.

Qual è il tuo obiettivo per questa stagione?

Non mi aspetto niente, so quanto il livello sia alto. Quest’anno ci sono 15 piloti in un secondo, i primi 8 hanno un altro passo, i primi quattro ancora di più e poi c’è Marquez che è su un altro pianeta (ride). Scherzi a parte, la differenza fra fare bene o male è veramente piccola”.

Cosa ti serve per crescere?

Sto recuperando la voglia di divertirmi e penso sia questo il segreto. Basta guardare a Valentino o a Marquez, loro la sera dopo un GP vanno in moto, come altri giocano a calcetto con gli amici. È questa la differenza, il segreto dei grandi campioni: divertirsi”.

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