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Ducati Multistrada: (ri)evoluzione variabile

L'ANALISI - Piattaforma inerziale, Skyhook, ma l'interesse è per il sistema DVT

Moto - News: Ducati Multistrada: (ri)evoluzione variabile

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Rivoluzionare per evolvere. Che a Borgo Panigale piaccia sondare e tracciare nuove strade, battendo sentieri forse anche rischiosi, è un qualcosa di acclarato.

Basti pensare alla Panigale con il telaio scatolato per fare un esempio. Forse però, questa Multistrada può risultare ancora più avventurosa. E non stiamo parlando della natura dinamica di questa moto, che ne incorpora l'animo, ma ancor più a monte, del suo noumeno tecnico. Già, perchè la Multistrada ha cominciato a tracciare la sua strada con la nuova generazione del 1200 nel 2010, quando coniò il concetto di 'quattro moto in una'.

Era la strada dei riding mode, delle quattro anime che potevano emergere ogni qualvota si volesse in sella alla moto. Nel 2012 si puntò alla sicurezza con le Skyhook, le sospensioni agganciate al cielo, ma il punto nodale era un altro, primo sentiero di una strada che, oggi, è stato intrapreso in pieno: il miglior equilibrio tra gestione dell'erogazione, coppia e potenza da mettere in terra. Si passò all'incrocio delle valvole di 11 gradi.

Il sentiero era tracciato dunque, ma ad Eicma, Borgo Panigale non si è limitato a continuare il suo percorso, ma ha voluto battere una nuova via, chiamata DVT, Desmodromic Variable Timing.

Questa è la grande rivoluzione della nuova Multistrada, definita dall'ingegner Sabbioni come una moto "completamente nuova". Un propulsore che, variando in modo indipendente sia la fasatura dell'albero a camme che comanda le valvole di aspirazione, sia quella dell'albero a camme che comanda le valvole di scarico, si propone di ottimizzare le prestazioni sia agli alti regimi che medi e bassi regimi più regolarizzati, per avere una erogazione lineare ed una coppia maggiore. Con questo sistema DVT si è riusciti anche a variare l'angolo di incrocio delle valvole, ovvero l'intervallo di rotazione dell'albero motore, durante il quale le valvole di aspirazione e scarico rimangono aperte simultaneamente. L'incrocio si verifica tra la fine della fase di scarico e l'inizio dell'aspirazione. Generalmente è fisso, ma non sul DVT ovviamente. Come? Grazie ad un variatore di fase applicato all'estremità di ognuno dei due alberi a camme di ogni testa. Un sistema, il DVT, con una parte esterna rigida collegata alla cinghia di distribuzione, ed una interna collegata all'albero a camme, coassiale alla prima. Rispetto alla prima, questa può ruotare in anticipo (o in ritardo) in base alla pressione dell'olio presente in camere apposite.

Andando a spulciare i numeri, il Multistrada offre 160 cavalli a 9500 giri/min, ed una coppia di 136 Nm a 7500 giri/min. Secondo quanto riportato da Ducati, grazie al sistema DVT, si ha un calo dei consumi dell'8%. Se la rivoluzione (che analizzeremo più a fondo) si è incentrata sul motore, non di meno il lavoro si è incentrato sull'elettronica. E non parliamo 'semplicemente' dei riding mode, o meglio, parliamo anche dei riding mode che hanno mantenuto la propria 'forma', ma il cui contenuto è variato. O forse si potrebbe dire 'migliorato', ma per questo attendiamo la prova su strada.

Certo è che, in linea teorica, il balzo in avanti dovrebbe esser evidente, se non altro perchè sul Multistrada 2015 è stata introdotta una piattaforma inerziale IMU di casa Bosh, che quindi evolve il concetto di monitoraggio, grazie anche all'implementazione delle strategie elettroniche già presenti. Di conseguenza, si è potuto introdurre il controllo dell'impennata e l'ABS cornering, l'antibloccaggio anche in piega che si interfacciano con le quattro anime di questa moto.

Riding Mode Sport: 160 cavalli e coppia di 136 Nm; assetto sportivo delle sospensioni nella versione S. Intervento ridotto del Traction Control e del Wheelie Control. ABS a livello 2. Rilevamento del sollevamento della ruota posteriore disattivato ma con la funzionalità cornering attivata, ideale per piloti esperti che vogliono spingersi al limite.

Riding Mode Touring: 160 cavalli di potenza, ma l’erogazione del motore è più morbida e progressiva. La sicurezza attiva porta ad un incremento del livello di intervento di DTC e  DWC. L’ABS è settato sul livello di interazione 3: rilevamento del sollevamento della ruota posteriore attivato e all'ottimizzazione della frenata combinata ed alla funzione Cornering attiva. Nelle versioni S, viene programmato automaticamente un assetto delle sospensioni ideale per lunghi tragitti.

Riding Mode Urban: 100 cavalli e nelle versioni S il setting delle sospensioni è pensato per superare agevolmente i frequenti ostacoli cittadini (dossi, tombini ecc.) Il DSS si riconfigura di conseguenza; DTC e DWC passano al livello di intervento molto elevato. L’ABS è settato sul livello 3, il così detto “Safe & stable”: rilevamento del sollevamento attivato e all'ottimizzazione della frenata combinata ed alla funzionalità Cornering attiva.

Riding Mode Enduro: potenza del motore di 100 CV ed intervento del DSS Evolution riconfigurato per una gestione specifica. I sistemi DTC e DWC passano al livello inferiore di intervento ed l’ABS è settato sull'interazione di livello 1, idonea all'uso offroad su terreni a bassa aderenza, con funzionalità di rilevamento del sollevamento della ruota posteriore disattivato, alla funzionalità Cornering disattivata e ABS sulla ruota posteriore disabilitato.

Nella comunicazione tra fisica ed elettronica ovviamente presente Skyhook, sistema che ora viene definito "Evolution": comprende una nuova forcella Sachs con cartuccia pressurizzata e con scorrimento degli steli a basso attrito, un nuovo sensore che controlla il lavoro dell’ammortizzatore posteriore, un nuovo software che gestisce anche i dati che provengo dalla piattaforma inerziale (IMU) e che utilizza nuovi algoritmi di elaborazione.

Questo sistema equipaggia di serie le versioni S della Multistrada 1200  ed è basato su una forcella da 48 mm e un ammortizzatore posteriore Sachs entrambi di tipo elettronico, con la possibilità di regolare il freno idraulico in compressione ed estensione maniera continua secondo un approccio di controllo semi-attivo per garantire l'equilibrio ideale del veicolo. In pratica il sistema permette di mantenere un assetto costante indipendentemente dal fondo stradale, minimizzando le oscillazioni del corpo veicolo più gli occupanti e aumentando in maniera significativa comfort e sicurezza.

Proprio sulle sospensioni Skyhook siamo curiosi di vedere lo stato evolutivo, dopo la nostra prova del 2012 con la prima versione , oltre ovviamente alla curiosità sulla 'naturalezza alla guida' data dall'apporto elettronico e su potenza e fluidità di erogazione del motore. Questi presumibilmente saranno i punti fondamentali del nostro test.

Capitolo freni: L’intera famiglia Multistrada 1200 è dotata dell'impianto frenante Brembo dotato del dispositivo ABS 9.1ME Cornering. L’impianto anteriore della nuova Multistrada 1200 è caratterizzato da pinze radiali monoblocco Brembo a 4 pistoncini da 32 mm di diametro e 2 pastiglie, pompe radiali con leve regolabili, doppio disco anteriore da 320 mm. Al posteriore troviamo invece un singolo disco da 265 mm di diametro su cui lavora una pinza flottante, sempre Brembo. Questa componentistica assicura prestazioni di assoluto rilievo nell’intero panorama  motociclistico, da sempre elemento distintivo di ogni Ducati. Nella versione 1200 S l’impianto frenante è stato ulteriormente potenziato, mutuandolo direttamene dalle superbike di casa Ducati,  adottando dischi da 330 mm di diametro all’avantreno abbinati a pinze Brembo M50, del tipo monoblocco radiale a 4 pistoncini.

Modifiche anche per quanto concerne il telaio, il traliccio di tubi con distanza minima da terra aumentata di 20mm. Il forcellone è stato ottenuto per fusione in conchiglia di un unico getto. La nuova famiglia di Multistrada monta gli pneumatici Scorpion Trail II, il cui disegno è stato modificato, ma non solo.

Esteticamente si è voluto ricercare delle linee marcate, sportiveggianti, aggressivi ma che al contempo fossero affusolate nella zona centrale, ma al contempo contenitive dell'aria nella zona anteriore. Una ricerca di uno stile aggressivo - i proiettori riprendono gli stilemi della 1299 Panigale tanto per dire - ma che siano funzionali. Vi è una maggior copertura, ed un maggior utilizzo di plastiche chiuse invero, ma siamo curiosi domani di poterle mirare da vicino.

Tante, tantissime quindi le modifiche e le innovazioni in questa nuova Ducati Multistrada. Da Borgo Panigale il nuovo sentiero è stato tracciato, lasciando una strada sicura per intraprendere un percorso praticamente nuovo. Il nostro compito? Verificare e battere questo nuovo sentiero.

L'isola di Lanzarote, per la viaggiatrice in rosso, sarà il nostro banco di prova. Casco in mano, chiavi in tasca: il nostro esemplare prende vita. Rimanete collegati per la nostra prova!

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