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MotoGP, Crutchlow come Marquez, problemi ai freni

"Simulazione abortita, ma 8 decimi più veloce. La Honda? Animale vero, come me”

A poche ore dal termine dei test della MotoGP a Sepang (per lo meno con le gomme Bridgestone), Cal Crutchlow staziona saldamente al terzo posto. Il britannico dagli occhi spiritati è a mezzo secondo da Marquez e, rispetto ai test di inizio febbraio, ha limato quasi un secondo nonostante le condizioni della pista non siano altrettanto veloci. Tutto perfetto? Neanche per idea.

“Il long-run non mi ha soddisfatto. Mi sentivo a mio agio in sella ma ho avuto dei problemi ai freni ed ho dovuto fermarmi. Già fatichiamo con la stabilità in condizioni normali, e la moto scivola molto, ma oggi la leva non funzionava a dovere”.

Non è lo stesso problema che ha ostacolato Marquez?

“Sì, era già successo a Marc l’altro giorno. Per questo i tempi sul giro sono discontinui. Ero sicuro di poter fare diversi giri di fila in 2’00 ma con questo problema è diventato impossibile, quindi ho abortito la simulazione. Se lo risolveremo, ritenterò prima della fine della sessione”.

Quanto tempo ti ha fatto perdere, mediamente, questo inconveniente?

“Il problema alla leva ostacola la regolarità sul passo. Sembrava di avere aria nell’impianto, non avevo potenza frenante. Ma non accadeva regolarmente. Comunque credo che mediamente perdessimo da mezzo secondo al secondo a giro. Anche la pista cambiava in maniera significativa da un giro all’altro, ma penso che sia così per tutti”.

Tornando ai freni, cosa succedeva esattamente?

“In alcune curve il freno cominciava a funzionare solo quando la leva era quasi a fondo corsa, e la potenza frenante era molto bassa. Vorresti stringerla ancora ma non c’è più spazio, quindi finisci lungo. Mi capitava 6/8 volte a giro, ma quasi mai nelle stesse curve. Più la moto si muove, peggio è, apparentemente. Non so ancora il motivo preciso, ma non penso che abbia a che fare con la temperatura del liquido nell’impianto frenante, perché la Honda rallenta meglio delle altre moto e non dobbiamo applicare la stessa pressione sui freni”.

Il fatto che tu e Marquez abbiate accusato questo problema è una coincidenza?

“Sembra che lo abbiamo solo noi. Dani no, per esempio. Non saprei dirti perché, non abbiamo certo stili di guida uguali. Solo la stessa moto. Anche ieri era emerso questo problema, ma abbiamo fatto uscite solo da 3/4 giri. In quel caso non lo noti come in un long-run, dove finisci per sbagliare 4 volte a giro”.

A parte questo, come giudichi il lavoro sulla moto?

“Ci sono sempre aree dove intervenire. Ho fatto diversi sbagli anche nel mio miglior giro, ed uno di questi mi è costato quattro decimi rispetto al mio miglior riferimento di ieri, che era comunque molto più lento. Ero troppo al limite ma le condizioni della pista non erano ideali come nei primi test. Sembra che torniamo sempre allo stesso setup, ma comunque sono contento del lavoro che abbiamo fatto”.

E da pilota, quanto puoi ancora migliorare?

“Devo ancora affinare il mio stile di guida. La velocità in curva non è male, ma devo forzare di più in frenata. Non a moto a dritta, ma nell’ultimissima parte della staccata. Comunque ho migliorato di 8 decimi il mio miglior giro qui”.

Hai guidato tre moto diverse in tre anni. Facci qualche paragone…

“Ducati ha un’ottima frenata, ti permette di forzare molto l’ingresso di curva, anche quando c’è poco grip, mentre la Honda è più fisica da guidare sotto questo aspetto. Un confronto con gli animali? La Yamaha è un serpente, è morbida e sinuosa. La Honda è come me, un animale vero. La Ducati? Non posso commentare su questo argomento (ride)”.


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