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MotoGP, Dall'Igna: obiettivo vittoria nel 2015

"Non ho buttato via quanto fatto di buono ma la nuova Desmosedici è una rivoluzione"

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Poco prima di mezzogiorno la Desmosedici GP 15 è apparsa dietro una nuvola di fumo sul palco dell’Auditorium Ducati. L’attesa è finalmente terminata e la moto progettata da Gigi Dall’Igna oltre che un nome ha finalmente un volto. L’ingegnere aveva promesso che sarebbe stato possibile riconoscerla a una prima occhiata e non ha mentito.

La prima parola che viene in mente è ‘piccola’, perché la GP 14 è solo un ricordo per dimensioni. La GP 15 ha subito una cura dimagrante, e la parte che più risente di questo intervento è il posteriore. Il codone è rastremato, quasi un’unghia sopra lo scarico. Anche le carene sono scavate, attillate come un vestito da sera per le grandi occasioni. Il cupolino è invece quasi schiacciato, con una grossa bocca da cui prendere aria, un compromesso fra la migliore penetrazione aerodinamica e l’esigenza di dare carico all’anteriore.

La seconda parola che viene in mente è ‘rivoluzione’. Se si desidera una conferma c’è Dall’Igna a confermarlo: “Possiamo parlare di continuità, perché non abbiamo buttato via tutto quanto di buono avevamo fatto noi e chi è stato qui prima di me, è un errore comune. Dall’altra parte però c’è grande discontinuità rispetto al progetto precedente. Ci sono molte novità, cose che non erano mai state fatte prima né da me né da Ducati. Qualche vite in comune con la GP 14 c’è, e anche i cerchi sono gli stessi scherza”.

La GP 15 è l’arma del riscatto e l’ingegnere non ha paura ha fissare il traguardo: “Provare a vincere una gara entro questa stagione. È importante porsi degli obiettivi”.

La nuova Desmosedici ha avuto una gestazione relativamente breve.

Abbiamo incominciato a pensarla ad aprile, maggio dello scorso anno, poi siamo passati ai disegni – continua – Rifare completamente un motore è qualcosa che non capita tutti gli anni, quando lo abbiamo acceso per la prima volta c’erano tutti i ragazzi intorno alla sala prove. E' difficile rendere comprensibile in un moto non tecnico quanto sia cambiato nelle dimensioni, ma permette assetti radicalmente diversi”.

Un lavoro di gruppo, sottolinea, che poi sarà affidato alle due punte.

Dovizioso e Iannone sono due piloti totalmente diversi e questo è uno dei motivi per cui li abbiamo scelti – spiega Dall’Igna – Per sviluppare una moto non bisogna seguire una sola direzione, ma seguire più indicazioni. Per noi sarà un punto di forza”.

A Sepang ci sarà la prima presa di contatto.

Non so se al termine dei test la GP 15 sarà già più veloce della GP 14, l’obiettivo principale di quelle prove sarà lavorare sulla ciclistica. Inoltre saremo prudenti con il motore, ci terremo del margine per non compromettere le prove”.

Sarà il debutto ma ci sarà tutta una stagione per sviluppare il nuovo modello.

Abbiamo già in programma delle evoluzioni al propulsore, anche per quanto riguarda un suo alleggerimento. È meglio aspettare per implementarle perché non è saggio prendersi subito troppi rischi. È stupido anche fare piani di sviluppo troppo precisi, meglio partire e poi valutare la situazione. Abbiamo di fronte una grande discontinuità rispetto al passato. Quello che posso dire è che non abbiamo in programma a breve modifiche al nostro seamless, non funziona ancora nel passaggio da quinta a sesta marcia ma siamo già soddisfatti”.

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