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Dakar, Barreda graffia: conta solo lo show

Ancora polemiche sull'ottava giornata. D'accordo con rivale anche Coma: "tappa veramente al limite"

Dakar: Dakar, Barreda graffia: conta solo lo show

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Alla fine lo show ha avuto la meglio”, ha sintetizzato Joan Barreda. La partenza sul Salar boliviano di Uyuni su una pista umida per la pioggia, ha definitivamente compromesso la sua corsa. Il portoghese della Honda aveva difeso con i denti i minuti di vantaggio su Marc Coma (KTM), guidando per 120 km con una sola mano dopo aver rotto il manubrio.

I piloti, uniti, avevano chiesto un percorso alternativo per evitare il sale che ha aggredito violentemente la meccanica delle moto. L’Organizzazione però non ha potuto deludere le aspettative del Presidente della Bolivia in persona, presente per assistere alla spettacolare partenza in linea sulla distesa del lago salato.

Sono arrabbiato, ma anche tranquillo perché non ho commesso errori. Ho fatto tutto quello che era nelle mie possibilità. Sia io che Helder abbiamo rotto la centralina per l’acqua mista a sale. Sono comunque riuscito a finire la tappa dopo aver percorso 600 km trainato dal mio compagno di squadra Jeremia Israel. Quando non era possibile, ho dovuto spingere la moto”, ha commentato Joan Barreda, arrivato al bivacco di Iquique accumulando un ritardo di quasi 3 ore da Coma, che è balzato in testa alla classifica generale.

È stato proprio Marc ad alzare la voce, definendo la tappa “veramente al limite”.

In qualità di General Manager di Team HRC, Martino Bianchi ha scritto all’organizzazione. Sin dall’inizio, infatti, era stato detto che in caso di pioggia si sarebbe percorso un itinerario alternativo al lago.

Con Barreda fuori dalla lotta, alla fine è stato proprio lo spettacolo ad essere sacrificato, perché la Dakar 2015 ha perso il duello tra due campioni e due marche.

Tutte le speranze della Honda sono adesso su Paulo Goncalves, secondo a +5’28 da Coma.

Lo squadrone Honda è unito infatti nel gioco di squadra ed oggi Marc partirà per la tappa Calama – Cachi, accerchiato dai piloti della Casa Alata, stretto tra Rodriguez e Goncalves, rispettivamente primo e secondo e Pizzolito e Barreda, quarto e quinto.

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