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MotoGP, Marc Marquez: Lorenzo è perfetto, io no

In una intervista alla CNN 'Magic' confessa: "Jorge è preciso, io non faccio una curva uguale ad un'altra"

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La popolarità di Marc Marquez si allarga a macchia d'olio tanto da aver suscitato l'interesse della CNN che recentemente lo ha intervistato.

E' stata Christina Macfarlane a porre le domande, alle quali il fuoriclasse spagnolo ha risposto.

Naturalmente la prima ha riguardato due degli appellativi con cui Marc è chiamato, 'magico', o 'superumano'.

"Naturalmente mi fa piacere. E' bello sentirsi chiamare così, ma non bisogna pensare di esserlo veramente. Se si vuole mantenere questo livello bisogna lavorare ogni giorno e non pensare assolutamente di essere speciale", la risposta dello spagnolo che, anzi, riferendosi al suo stile 'gomito in terra' ha voluto sottolineare quella che per lui è una debolezza.

"Il limite di ogni pilota sono le gomme - ha detto - quando iniziano a scivolare o la moto si muove troppo è un avvertimento. Per me la cosa difficile comunque è mantenere sempre lo stessa linea, per esempio Lorenzo giro dopo giro è perfetto. Passa sempre nello stesso punto. Io non ci riesco, ogni mio giro è sempre un po' diverso dal precedente".

Eppure nonostante ciò persino Valentino Rossi ha confessato di ispirarsi al suo stile.

"E' vero, qualche volte me lo ha detto e, sinceramente, mi ha dato una strana sensazione perché da bambino Valentino era il mio eroe. Non pensavo di riuscire mai a competere con lui".

Correre è un mestiere pericoloso e Marc recentemente lo ha ricordato quando, a proposito della querelle sulle tasse e sulla sua richiesta di residenza ad Andorra ha detto 'la nostra è una carriera carriera'. Sarebbe sbagliato credere però che un pilota funambolico come lui non pensi ai rischi.

"Li conosciamo ed il dramma di Simoncelli ce lo ha ricordato. E' una cosa difficile da accettare, ma alla fine quello dei Gran Premi è un mondo che ci piace e lo accettiamo. In tutti i suoi aspetti".

A cominciare da quello che, l'anno successivo al titolo è sempre quello più duro, perché bisogna riconfermarsi.

"E' la sfida più grande: ripetermi. Nel 2015 Lorenzo e Pedrosa saranno nuovamente lì e non mi perdoneranno niente".

Tanto vale, allora svagarsi e farsi un giro in moto in città.

"Sarebbe bello, ma devo confessare che non ho la patente per guidare le moto di grossa cilindrata! - la rivelazione choc - posso solo guidare in 50".

 

 

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