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SBK, Ducati, Marinelli: l’arma in più? La continuità

“Meno cambi sul motore rispetto alle quattro cilindri, piloti e squadra invariati. Test positivo”

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Se il buongiorno si vede dal mattino, il 2015 è destinato a regalare soddisfazioni a Ducati in Superbike. La Panigale deve ancora ottenere la prima vittoria nella classe regina delle derivate di serie ma, dopo un 2013 da dimenticare ed un 2014 in costante crescita, il progetto sembra finalmente aver raggiunto la maturità. Ad Aragon, Davide Giugliano e Chaz Davies hanno girato costantemente più veloce delle Kawasaki affidate al vice-campione del mondo Tom Sykes e Jonathan Rea. All’indomani dei test, a fare il bilancio è il responsabile del progetto SBK, Ernesto Marinelli.

“Sicuramente è stato un test positivo – ha detto – Poi, purtroppo non abbiamo riferimenti rispetto al 2014 perché abbiamo girato con la configurazione utilizzata dalla MotoGP (senza il tornantino in fondo al rettilineo più lungo, sostituito dal curvone a sinistra in salita) quindi non abbiamo potuto fare un confronto diretto. Entrambi i piloti però hanno giudicato positivamente quello che è stato sviluppato negli ultimi due test con il team di sviluppo”.

Sia Giugliano che Davies, inoltre, possono contare su un anno di esperienza con la bi-cilindrica.

“La continuità dal punto di vista di squadra e piloti sicuramente è un beneficio – ha aggiunto Marinelli – Nessuno ha sentito grandi stravolgimenti rispetto alla moto guidata in Qatar. La base era buona, e sia Davide che Chaz si sono trovati bene da subito, quindi siamo riusciti a concentrarci sulle prove senza problemi. Anche il tempo ci è stato amico, a parte la pioggia di domenica notte due giorni di pista asciutta ci hanno facilitato il lavoro”.

Per gli amanti dei confronti, il best lap di Giugliano – 1’50.2 – è circa tre secondi più lento del giro fatto in qualifica dal pole-man Marc Marquez (1'47.187). Tuttavia, rispetto al weekend della MotoGP, vanno anche tenute in considerazione le temperature più basse (15 gradi la massima nei due giorni) sia dell’aria che dell’asfalto. Cosa più importante, trattandosi di prove, entrambi i piloti ufficiali hanno macinato chilometri senza problemi.

“Non abbiamo riscontrato grosse criticità. I cambi sul motore per noi sono meno importanti rispetto alle quattro cilindri, che avevano più possibilità di tuning rispetto a noi. Ora montiamo tutti pistoni di serie, ma anche i pistoni racing utilizzati quest’anno da noi erano limitati dall’utilizzo della biella di produzione. Le prestazioni sono leggermente ridotte, ma non hanno generato uno stravolgimento nella moto. Il veicolo è rimasto praticamente lo stesso, ed abbiamo confermato le configurazioni adottate a livello di ciclistica nelle ultime gare. Abbiamo solo lavorato un po’ sull’assetto perché serve meno potenza in frenata senza il tornantino in fondo al rettilineo, e le temperature erano molto fredde”.

Le novità maggiori, per la Panigale, quest’anno vertono sull’elettronica (con un price-cap di 8mila euro, e l’obbligo per ogni casa di mettere il kit a disposizione anche dei team clienti).

“Avevamo già sviluppato l’elettronica nuova con Baiocco e Fores (che provò a Valencia, con un best lap di 1’33.1, nda) ed Aragon sono arrivate le conferme dei piloti ufficiali – ha chiosato Marinelli – Ci resta un po’ di lavoro di affinamento, ma non abbiamo evidenziato nessun problema”.

La prossima settimana, a Jerez, il team ufficiale Ducati cercherà ulteriori conferme insieme alla concorrenza.


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