La pioggia ha guastato i piani di Aprilia che a Valencia avrebbe voluto sfruttare ogni minuto di test a disposizione, Melandri però l’ha presa con filosofia: “due giorni di prove e per due volte sono davanti a Marquez”, scherza. Per forza di cose, il ravennate non ha potuto approfondire più di tanto la conoscenza con la MotoGP veneta e non ha utilizzato il nuovo motore a valvole pneumatiche, che monterà forse domani se le condizioni saranno migliori.
“Oggi non ho fatto molti giri, ma volevo provare le Bridgestone da bagnato e capire il mio livello – spiega – Direi che è andata bene, abbiamo fatto qualche modifica alla moto e hanno funzionato. Anche oggi ho riscontrato qualche difficoltà in inserimento, vedremo se i cambiamenti funzioneranno anche sull’asciutto”.
Marco è di fronte a una nuova sfida, che potrebbe rivelarsi molto difficile.
“So che le aspettative per questo rientro sono alte, per questo gli obiettivi che mi pongo sono realistici – sottolinea – Voglio innanzitutto conoscere la moto e tornare a casa con informazioni importanti per preparare al meglio i test di Sepang di febbraio. Per il momento voglio solo vivere alla giornata, ho già vissuto periodi difficili in passato e questo voglio gestirlo al meglio. Non mi aspetto di lottare dalla prima gara con Honda, Yamaha e Ducati, dobbiamo solo concentrarci su di noi e migliorare”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Alvaro Bautista, anche lui protagonista di qualche giro sul bagnato oggi. Lo spagnolo concorda con il compagno di squadra. “Non mi interessano i tempi o la posizione in questo momento – dice – Prima devo capire la moto e la nuova squadra, poi migliorare. So che mi aspetta un anno di sviluppo”.
Le prime impressioni sono state positive.
“Rispetto alla Honda la moto è molto diversa e devo dire che l’ho trovata più ‘facile’. Con la RC213V miglioravo fino a un certo punto poi mi fermavo, invece oggi ero più veloce giro dopo giro. Penso sia anche merito dell’erogazione ai bassi regimi”.
Ed è proprio il motore il punto su cui lavorare.
“Ha un’erogazione molto dolce, è quasi elettrico rispetto a quello Honda, è normale essendo di derivazione SBK – continua - Ma manca potenza in alto, sul rettilineo sembra di essere fermi. Il suo carattere mi piace molto e con meno cavalli l’elettronica non interviene molto. Hofmann però mi ha detto che quello a valvole pneumatiche, che non ho ancora provato, è già un passo avanti”.