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MotoGP, Melandri: non ho nulla da perdere

"So che mi aspetterà una grande sfida. Oggi solo pochi giri, devo ancora scoprire il potenziale"

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Marco Melandri ha fatto il suo ingresso nei box della MotoGP dopo quattro anni di assenza. In mano un contratto con Aprilia per le prossime due stagioni e un progetto tutto nuovo da sviluppare e rendere vincente. Oggi, a Valencia, ha fatto i primi cinque giri sul nuovo prototipo e sa che la strada sarà lunga e difficile. “Sono consapevole, ma ho voglia di dare il massimo e migliorare giorno dopo giorno”, dice.

Il presidente Colaninno a EICMA ha detto di avere fretta.

Ha ragione, dal suo punto di vista è giusto. Aprilia non è venuta in MotoGP solo per partecipare”.

Oggi hai avuto un primo assaggio della moto, come ti è sembrata?

E’ stato solo uno shake down, è stata la prima volta in pista per il motore con distribuzione a valvole pneumatiche. Dopo le prove al banco ci aspettavamo qualche problema di elettronica, non è stata una sorpresa. La priorità di questo test è accertarsi che tutto funzioni. In futuro arriverà anche il cambio seamless”.

Quali sensazioni hai ricavato dalla ciclistica?

Mi aspettavo un telaio più simile a quello della SBK, ma non so in che percentuale contino le gomme Bridgestone. Non posso sbilanciarmi troppo adesso, ho fatto appena cinque giri. Penso che però questi pneumatici richiedano uno stile di guida diverse dalle Pirelli. Rispetto a quello che mi ricordavo, il posteriore è migliore, si scalda velocemente. L’anteriore, invece, per rigidezza e profilo, richiedono un diverso modo di frenare, a moto più piegata”.

Anche il motore è molto diverso?

Sono contento che abbia mantenuto la coppia ai bassi regimi di quello SBK e anche in alto non abbia scalini nell’erogazione”.

Cosa ti aspetti?

Prima voglio capire quale sia il vero potenziale della moto, servirebbero buone condizioni nei prossimi due giorni e nei tre che faremo a fine novembre a Jerez, con Ducati. So che il livello in MotoGP nella prossima stagione si alzerà, ci saranno le nuove Honda Open, Suzuki e Ducati”.

In SBK hai faticato a trovare la giusta sintonia con la moto, pensi sia un problema superato ormai?

La discriminante è stato cambiare squadra, è stato difficile far capire quello che mi serviva a livello di assetto ma poi i fatti mi hanno dato ragione. Comunque mi porterò dietro il mio capotecnico anche in MotoGP”.

Non ti secca avere lasciato la SBK senza vincere un titolo?

Sì, soprattutto perché ho vinto molte gare ma non il campionato, per questo ho preso tempo prima di decidere”.

Come affronti questa nuova avventura, sei preoccupato?

“Lo sarà Marquez (ride). Scherzi a parte, i miei obiettivi sono realistici e voglio lavorare su me stesso. Da una parte, quando sei in una situazione difficile sai che non c’è nulla da perdere e voglio dare il 100%. Anche per il team Gresini sarà un grande cambiamento, una bella sfida per tutti”.

Albesiano non ha escluso che Biaggi possa fare il collaudatore.

Penso che debbano essere i piloti a fare quel lavoro, poi serve qualcuno che macini chilometri. Per quello oggi ho voluto fare qualche giro, per verificare in prima persona quello che mi aveva detto Hofmann. Per questo lavoro, ho dato la mia massima disponibilità”.

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