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Moto2, Rabat secondo Marquez, Rossi e Lorenzo

L'amico Marc: "sono felice per lui, so quanti sacrifici ha fatto per vincere questo titolo"

Rabat secondo Marquez, Rossi e Lorenzo

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Non è stato il pilota più talentuoso a vincere il Mondiale Moto2, ma sicuramente il più testardo. Tito Rabat non si è mai arreso e ha costruito la sua fortuna giorno dopo giorno. Sul circuito di Almeria, sul cui asfalto ha lasciato i solchi per il tanto provare. Non ha mai alzato bandiera bianca, compensando con il duro lavoro le qualità che madre natura non gli ha regalato.

Il titolo, per lui, è stato il premio ottenuto con il sudore e la fatica. Forse proprio per questo motivo ha deciso di non fare il salto in MotoGP. Non vuole saltare le tappe, ma pianificare ogni mossa con intelligenza. Questo non significa che non si sia meritato l’alloro, anzi forse è stato uno dei campionati più sacrosanto come gli riconoscono anche i campioni della classe regina.

Marc Marquez: “è stata una bella sensazione vedere vincere Tito. Siamo amici, passiamo molto tempo insieme e condividiamo anche gli allenamenti. So bene quanti sacrifici ha fatto, a cosa ha rinunciato, per arrivare fino a questo giorno. Da quando ha debuttato nel Mondiale è sempre progredito, anno dopo anno. È stato bello oggi guardare l’espressione sul suo volto, senza dubbio è il pilota che lavora di più. Tito vive per le moto”.

Valentino Rossi: “Tito mi piace molto, è venuto ad allenarsi al Ranch e quando si è fermato aveva un sorriso che gli usciva dal casco. Quando è arrivato nel Mondiale non era un fenomeno ma è il pilota che si è impegnato più di tutti e si merita questo titolo”.

Jorge Lorenzo: penso che Tito sia un talento in crescita e soprattutto un esempio. Ha dimostrato che con l’impegno, la volontà e il duro lavoro puoi raggiungere grandi risultati. I piloti più giovani dovrebbero imparare da lui”.

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