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SBK, Melandri non rallenta, scoppia il caso Aprilia

Albesiano: "Richiesta esplicita, ma non se l'è sentita. Il titolo è ancora alla nostra portata"

Melandri non rallenta, scoppia il caso Aprilia

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Difficile trovarsi in un ginepraio politico e mediatico dopo quattro doppiette consecutive, ma è possibile nel caso di Aprilia. La Casa di Noale lascia Magny-Cours con Guintoli a 12 lunghezze di distacco da Tom Sykes (erano 31) in un campionato clamorosamente riaperto a due manche dal termine, ma si trova anche a dover gestire un complicato “caso Melandri”, che sotto gli occhi di tutti ha rifiutato di obbedire agli ordini di scuderia in Gara2 dopo aver ceduto la posizione al compagno di squadra in Gara Uno.

“Non credo di aver fatto un dispetto a nessuno, lasciar passare Guintoli non sarebbe servito comunque – si è difeso il ravennate – Non vado certo in Qatar per vincere e se, per esempio, io finissi secondo in entrambe le gare e Sylvain vincesse guadagnerebbe 18 punti, e conquisterebbe il titolo”.

Aprilia parte da favorita d’obbligo in Qatar grazie ai dati raccolti con la ART, e la “gara doppia” ha dato vita più volte a scenari imprevedibili. E poi, Melandri aveva pur sempre (anche se a malincuore) giocato di squadra nella prima manche…

“Una vittoria regalata era abbastanza – ha aggiunto Melandri – Sono disposto ad aiutare ma Aprilia deve anche capire le mie necessità. Lo dovevo anche a me stesso, per la fatica che ho fatto e per rispetto per i miei sponsor personali. Non se lo aspettavano? Sarà stata una sorpresa…”

Che Aprilia, come fonti interne hanno rivelato, avrebbe volentieri evitato. Il responsabile corse Romano Albesiano ha comunque provato a smorzare i toni, facendo presente che “il pilota non è un dipendente dell’azienda, e certe cose non sono automatiche. Questo episodio non cambia gli accordi, ed i contratti parlano di tutto tranne che di gioco di squadra. In Qatar partiamo da favoriti, la pista sulla carta è adatta a noi, siamo saldamente al comando della classifica costruttori e ampiamente in lizza per il titolo piloti”.

Per il quale, comunque, servirà il massimo sforzo da parte di tutta la squadra nonostante l’indubbia competitività della RSV4.

“Noi siamo un’azienda che corre per dire che i suoi prodotti sono i migliori, e promuoviamo la tecnica – ha detto Albesiano – Una doppietta sull’asciutto ed una sul bagnato mi rendono stra-felice e devo ringraziare Marco per quello che ha fatto nella prima gara. Da pilota e campione, ho visto che gli è costato ma ha capito l’esigenza. Abbiamo chiesto un certo tipo di aiuto anche nella seconda manche, ma evidentemente non se l’è sentita”.

Vale la pena ricordare che Aprilia licenziò Capirossi da campione del mondo per la collisione con Harada. Gli episodi a confronto sono radicalmente diversi, ma i contratti sono pur fatti per essere rotti. Ufficialmente, comunque, non si può parlare di rottura.

“Non c’era nessun accordo, ma una richiesta esplicita di aiutare il compagno a vincere il campionato. Lui ha fatto la sua scelta. La sua voglia di vincere va anche capita. Ovviamente sarei stato più contento se avesse fatto la cosa richiesta, ma questo non significa una rottura con Marco. È un nostro pilota, e cerchiamo ancora di vincere il campionato”, ha proseguito a spiegare Albesiano usando il politichese.

Però, a conti fatti, quei cinque punti in più per Guintoli potrebbero essere decisivi. Non dimentichiamo che nel 2012, anche grazie al gioco di squadra, Max Biaggi vinse il titolo per solo mezzo punto.

“La situazione è più complessa di quanto poteva essere, ma abbiamo ancora ottime possibilità di successo, e anche con sette punti non c’era nulla di scontato. Non si può parlare di tradimento di una parola data. C’era una richiesta, che sapevamo sarebbe stata difficile da esaudire da parte sua. È andata così, pensiamo alla prossima gara", la chiosa di Albesiano.

Dietro questa artificale calma soffia però furiosa la tempesta. Con una sola domanda possibile: nel 2015 Marco Melandri sarà ancora un pilota Aprilia?


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