A Carlo Pernat non piacciono le strade battute, ma andare controvento e anche a Misano non si è smentito. Nella giornata del trionfo di Valentino, il suo occhio si è posato sui due sconfitti: Marquez e Lorenzo. Marc ha mostrato una piccola breccia nella sua corazza, Jorge è finito un’altra volta al tappeto dopo essersi rialzato.
Non mancano gli elogi per la Ducati, la cui trasformazione da brutto anatroccolo a cigno sta continuando. Questo e altro, nell’analisi del manager genovese.
“Al di là della vittoria di Valentino, storica e voluta a tutti i costi, credo che abbiamo scoperto un punto debole di Marquez, se così si può definire – afferma - Le Honda avevano dei problemi su questo circuito e Marc ha cercato, facendo anche bene perché i campioni sono così, di andare oltre al 120% e cercare di oltrepassare le leggi della fisica. È tipico dei giovani campioni non arrendersi mai anche quando ci si può accontentare, oggi doveva farlo. Non do una sufficienza a Marquez”.
“Rossi, da parte sua, ha dato una gran paga a Lorenzo ed è una cosa da puntualizzare – continua - Gli ha detto: ‘il capo sono io’. Jorge si era rimesso in piedi molto bene e non vorrei che questa gara e la bastonata presa gli riaprisse qualche ferita, come ha fatto Marquez a Silverstone con quel sorpasso. Lorenzo si è lamentato troppo e quando lo fai agli occhi della gente sei un perdente”.
“Ottima Ducati, sta facendo passi da gigante. Si aspetta con tanta attesa la nuova moto ad Aragon e lì sia Dovizioso che Iannone avranno l’identico materiale. Credo che questo binomio funzioni, i due Andrea si stimolano l’uno con l’altro e danno di più. Sarà una coppia importante per il prossimo anno e se Ducati migliorerà ancora gli italiani potranno tifare anche per loro oltre che per Valentino”.
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