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SBK, Rea-Kawasaki: manca solo la firma

L'offerta di Honda sta per scadere. Il nordirlandese dato a fianco di Sykes. Laverty possibile sostituto

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Manca solo la firma, forse nemmeno quella. Come avevamo anticipato, Jonathan Rea è pronto a dare l’addio a Honda dopo sette stagioni di convivenza in Superbike. Salvo ripensamenti dell'ultimo minuto, il nordirlandese affiancherà Tom Sykes all’interno di un dream team in verde.

La Casa di Tokyo, nella veste della sua filiale europea, ha fatto di tutto per trattenerlo. Premesso che l’offerta non è stata ritoccata, non si tratterebbe di una questione di soldi. Rea ha avuto una discussione animata con un rappresentante di HRC a Silverstone lo scorso fine settimana, e pare non essersi sentito preso in considerazione da Tokyo, nonostante gli sforzi compiuti, alla luce di alcune mosse del mercato MotoGP (campionato nel quale ambiva a correre). Una su tutte, l’ingaggio di Cal Crutchlow da LCR, su una moto factory.

Honda Europa ha tenuto diversi colloqui, in un’atmosfera amichevole, con Rea a Jerez. La loro offerta, ribadita qualche settimana fa, resta valida. Ma sembra che le ragioni di Rea per scegliere Kawasaki, oltre che tecniche, siano psicologiche. Certo, qualche dubbio alberga nella mente del pilota: si dice che Sykes abbia già provato la moto 2015, esprimendo pareri piuttosto timidi. Inoltre, Rea corre con Honda dal lontano 2005, e non è detto che riesca a esprimersi altrettanto bene su un’altra moto. Che dire poi di Kawasaki, che rischia di trovarsi i proverbiali "due galli in un pollaio" (tra Rea e Sykes c'è già stato qualche fraintendimento in passato)?

“Stiamo ancora discutendo, da quello che so Johnny non ha ancora firmato, ma è vero che esiste questa possibilità”, ha commentato Carlo Fiorani, responsabile racing di Honda Europa.

L’offerta di Honda scade oggi. È previsto che il nordirlandese comunichi la propria decisione all’intera squadra al termine della gara pomeridiana. Kawasaki, dal canto suo, non annuncerebbe nulla prima della prossima settimana come nel più classico dei “gentleman agreement”.

A questo punto, Honda è comunque partita alla ricerca di un degno sostituto per correre ai ripari. In cima alla lista c’è Eugene Laverty, che però non ha ancora rinunciato alle proprie velleità in MotoGP (e peraltro ha bussato anch'esso alla porta Kawasaki).

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