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SBK, Melandri: rinunciare ad una vittoria? No

Guintoli: "La decisione non spetta a me. L'importante è continuare a mettere pressione a Kawasaki e Sykes"

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È da qualche gara che Romano Albesiano, boss di Aprilia Racing, nega la possibilità di giochi di squadra. A Jerez de la Frontera, il team di Noale è stato di parola. Nonostante la “stecca” di Tom Sykes, quinto al traguardo ma ad un certo punto scivolato fino all’ottava posizione durante Gara Uno della Superbike, dai box è stata data carta bianca ai piloti. Al traguardo, Marco Melandri ha così preceduto Sylvain Guintoli. Il francese ha recuperato nove punti sul pilota Kawasaki, ora a 35 lunghezze, che però avrebbero potuto essere 30.

“Vincere sarebbe stato meglio, ma recuperare punti a Tom è certamente positivo – ha analizzato, con calma, Guintoli Gli abbiamo messo pressione, e credo l’abbia sentita. Dobbiamo restare aggressivi e vincere altre gare”.

Vale però la pena di ricordare che, nel 2012, Max Biaggi vinse il titolo anche grazie all’aiuto dello “scudiero” Eugene Laverty, che gli cedette la posizione a Mosca e Magny Cours. Si tratta di decisioni mai facili per una squadra, che prestano inevitabilmente il fianco a dibattiti e polemiche.

“Questa decisione non spetta a me – si limita a dire Guintoli – Quindi non ci penso nemmeno. Capisco che potrebbe aiutarmi matematicamente per il titolo. Ma capisco anche il punto di vista del pilota. Lui è in forma, ed era in una buona posizione. L’unica cosa che posso decidere è di dare tanto gas e battere la Kawasaki”.

Inoltre, dopo il pasticcio di Portimão, non è un mistero che i rapporti tra i due piloti ufficiali si siano raffreddati, soprattutto da parte dell’italiano nei confronti del francese.

“Fino a che la matematica mi tiene in gioco, io devo fare la mia strada – ha commentato Melandri, a -94 da Sykes – C’è tanto rammarico perché ho perso la prima parte di stagione per vari motivi, e non voglio privarmi delle vittorie che posso ottenere. Voglio correre gara per gara, se vinco una moto la trovo”.

Alla domanda se avesse parlato di giochi di squadra con Albesiano, Melandri si è limitato a rispondere: ”Vado a prepararmi per gara due…”

Come a dire, ognuno per sé, e Dio per tutti.

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