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MotoGP, Rossi: Ducati dietro a Marquez? strategia

"Sono caduto per un mio errore ma che paura quando la moto di Bautista mi è passata molto vicina"

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Il più grosso spavento Rossi l’ha avuto dopo essere caduto, mentre stava per rialzarsi nella ghiaia della via di fuga. Un fulmine bianco e verde gli è balenato molto vicino, era la moto di Bautista, caduto anche lui pochi attimi dopo il Dottore. “In quel momento mi sono spaventato, ho visto la sua Honda passarmi a cinque metri di distanza. Quello è un punto veloce, io sono caduto a circa 200 km/h, quella moto sarà passata a più di 100. Quando ho rivisto la scena in tv, però, mi sono reso conto che è stato ancora più pericoloso di quanto pensassi”, il racconto del diretto interessato.

Ci puoi descrivere la dinamica della tua caduta?

Stavo provando il passo, ho allungato troppo la frenata e sono andato un metro all’esterno. Ho fatto un errore, ecco cosa è successo. Ho sentito subito un grande dolore al mignolo e credevo di essermelo rotto. Ci sono già passato e so che guidare in quelle condizioni sarebbe stato difficile. Invece le radiografie hanno escluso fratture. Ho una ferita molto profonda, ma è piccola, spero non mi dia grossi problemi”.

Fino a quel momento stava andando tutto bene.

E infatti è stata una giornata positiva. Questa mattina ero stato abbastanza veloce ma avevo ancora qualche problema. Per le FP4 abbiamo fatto qualche modifica e la cosa più importante è avere tenuto un buon ritmo, chiudendo il turno primo. Siamo migliorati molto”.

In qualifica, invece?

Peccato per la terza fila, rende tutto più difficile per la gara, ma sono contento del mio tempo. Sono a poco più di due decimi dalla pole e siamo tutti molto vicini”.

Valentino RossiIn prima fila ci sono due Ducati, grazie anche a Marquez.

Avere un riferimento davanti rende più facile superare i propri limiti nel giro secco. Poi conosco Marc, lui è intelligente lo fa apposta a portarsi le Ducati dietro. Per lui è meglio avere qualcuno tra sé e i suoi avversari diretti. È una strategia, con me, Jorge o Dani non lo fa. Però devo fare i complimenti a Dovizioso e Iannone, la scia bisogna anche saperla tenere”.

Hai avuto a che fare con loro già a Indianapolis.

“So che non è facile passarli, sui rettilinei, in quinta e sesta marcia sono molto veloci e si può perdere tempo importante. Anche Lorenzo e Pedrosa avranno lo stesso problema, dipenderà molto dalla partenza”.

Come vedi i valori in campo?

Con gomme nuove Honda e Yamaha qui sono molto vicine, ma penso che loro abbiano ancora qualcosa in più sul passo. Inoltre non sottovaluto le Ducati, hanno dimostrato di andare bene anche con la gomma media. Siamo in sette, otto piloti con un ritmo simile. Però Dovi e Iannone potrebbero anche essere un vantaggio per noi, se partissero forte potrebbero compattare il gruppo come successo a Indy”.

Merito delle nuove regole?

Se si voleva creare più spettacolo, o confusione, nei primi giri l’obiettivo è stato raggiunto. Però ho visto che le Ducati sono migliorate anche con gomme da gara. Lascio a voi la risposta se queste regole siano giuste o meno”.

Marquez rimane comunque il favorito?

Non è corretto dire che lui ‘giochi’, ma ha sempre un margine da usare quando gli serve. Nessuno può spingere al 100% per tutta la gara ma quando Marc decide fa la differenza. Logico che aspetti, non ha bisogno di prendersi troppi rischi”.

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