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MotoGP, Michelin: primi test a settembre

Nakamoto, Dall'Igna e Tsuji vogliono ridurre i costi. La nuova Ducati solo nei test di febbraio in Malesia

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Forse è stato scelto il giorno sbagliato, perché questa conferenza stampa sarebbe stata meglio farla il primo di aprile che a Ferragosto. Chi si aspettava qualche notizia sconvolgente da Shuei Nakamoto (vicepresidente esecutivo di HRC), Kouichi Tsuji (general manager di Yamaha) e Gigi Dall’Igna (general manager di Ducati Corse), può continuare a oziare sotto l’ombrellone. I tre dirigenti sono riusciti a dribblare con abilità ogni domanda e c’è chi ha proposto di utilizzare qualche tecnica di interrogatorio da servizi segreti - chi ha detto waterboarding? - la prossima volta per estorcere qualche informazione al trio.

Giapponesi e italiani sono molto diversi tra loro, ma oggi la reticenza li ha accomunati. Anzi, sembravano vecchi amici al tavolo del bar attenti a non disturbarsi l’un con l’altro. Così quando Tsuji ha ammesso che “sì, la Honda in questo momento è superiore alla Yamaha”, Nakamoto gli ha subito teso la mano: “anche i nostri piloti di lamentano”. Poi il boss HRC ha sotterrato l’ascia di guerra sulla questione Open, non continuando la sua crociata contro le finte-Factory di Iwata.

GOMME E COSTI - State tranquilli, qualche informazione è comunque venuta fuori. La prima riguarda Michelin, che secondi i piani avrebbe dovuto portare un prototipo delle sue coperture già nei test di lunedì da affidare ai collaudatori delle Case. “Le proveremo nei prossimi mesi”, ha detto Tsuji. Più precisi Nakamoto, “a fine agosto, in Giappone”, e Dall’Igna, “a inizio settembre, qui sulla pista di Brno”. Per quanto riguarda il software unico per il 2016, invece, tutto è ancora in alto mare. I tre costruttori lo realizzeranno insieme, e anche Suzuki dovrebbe essere della partita, ma i lavori non sono ancora iniziati.

Intanto si continua a discutere dei costi delle moto e delle ripercussioni che avrà il nuovo regolamento. “Ezpeleta ne ha parlato ma nulla è stato ancora deciso – ha sottolineato Nakamoto – Cambiare le regole fa aumentare i costi, non ridurli, a causa dello sviluppo necessario. Dal punto di vista della Honda sarebbe stato meglio non cambiare nulla”. Dall’Igna è stato ancora più chiaro: “le MotoGP dovranno per forza costare meno, altrimenti i team satellite non avranno i soldi per pagarle. Bisogna lavorare su questo punto”. D’accordo anche Tsuji: “spero succeda presto”.

LA DUCATI DEL FUTURO – Nella mezz’ora dell’incontro si è anche parlato del futuro più immediato e molte sono state le domande sulla Ducati. Un tema è stato quello della moria di motori di Iannone a Indianapolis. “Questo è un anno di sviluppo per noi e dobbiamo prendere dei rischi – ha risposto Dall’Igna – Faremo di tutto perché Andrea non debba partire mai dalla pit-lane per avere finito i propulsori, ma se accadrà non sarà una tragedia”. Per quanto riguarda la GP15, “debutterà nei primi test invernali in Malesia. Dite che è tardi? Non voglio fare il lavoro due volte ma essere sicuro”.

HONDA OPEN CON MOTORE FACTORY – Per quanto riguarda la Casa di Tokyo, i dubbi erano sulle Open. Come avevamo scritto tempo fa, per i clienti nel 2015 ci sarà la distribuzione a valvole pneumatiche. “Daremo in leasing i motori Factory che usiamo in questa stagione”, ha confermato Nakamoto. Il cambio seamless però non ci sarà, “il software Open non può gestirlo” ha aggiunto.

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