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MotoGP, Indy: sogno di Marquez, incubo dei rivali

La pista, modificata, ridarà il via alle ostilità. Marc pensa alla doppia cifra, Pedrosa, Rossi e Lorenzo a fermarlo


Si ricomincia da Indianapolis, da una pista rimaneggiata durante i mesi scorsi. Le curve 3, 4, 7, 15 e 16 sono state infatti leggermente modificate e riasfaltate e ora il circuito all’interno dell’ovale misura 48 metri in meno che in passato. Indy si è rifatto il trucco e i piloti giudicheranno i risultati dell’intervento fra pochi giorni.

Questo fine settimana inizierà l’ultima parte della stagione e l’obiettivo, dalla prima gara, non è cambiato: cercare di fermare Marquez. Se lo spagnolo della Honda pensa solo a cercare di vincere tutte le gare dell’anno, gli avversari vogliono trovare l’occasione giusta per batterlo.

EFFETTO MARQUEZ - Purtroppo per loro, la pista dell’Indiana è anche una di quelle in cui Marc si trova meglio. In Moto2 vi ha vinto nel 2011 e nel 2012 e lo scorso anno ha messo il suo sigillo in MotoGP. Come se non bastasse, la Honda sembra volare su quelle curve. La Yamaha, prima con Rossi e poi con Lorenzo, vinse nel 2008 e nel 2009 poi le statistiche consegnano quattro successi consecutivi per la Honda: due per Pedrosa, uno per Stoner e l’ultimo, come detto, per Marquez.

A dare retta ai numeri, quindi, il rivale numero uno del campione del mondo sarà ancora una volta il suo compagno di squadra. Pedrosa ha la mente sgombra da questioni contrattuali e dopo tanti podi sta cercando la prima vittoria. Un obiettivo che è alla sua portata, quando tutto fila nel migliore dei modi ma che per il momento non si è ancora concretizzato.

Il dominio mostrato dal piccolo diavolo ha ripercussioni importanti anche a livello psicologico. Vittoria dopo vittoria, Marc acquista sempre più fiducia e sbriciola le sicurezza degli avversari. Ne sa qualcosa Lorenzo, nervoso come non mai in questo 2014, e tutto questo fa il gioco del campionissimo.

Lo stop forse è servito anche come break mentale, utile per cancellare pressioni e cattivi pensieri e ricominciare tutto da zero. Vale anche per Rossi, che grazie alla sua esperienza ha potuto gestire meglio il dominio di Marquez. Valentino sta correndo una buona stagione, ma anche lui vuole quella vittoria che l’anno scorso a questo punto aveva già messo in cassaforte. Indy non gli era stata amica dodici mesi fa, ma le cose potrebbero essere destinate a cambiare.

DUCATI IN CRESCITA – Peggio era andata alla Ducati, sia Hayden che Dovizioso lo scorso anno erano arrivati al traguardo con distacchi superiori ai 40 secondi. La Desmosedici rimaneggiata da Dall’Igna ha un migliore potenziale, ma è difficile pensare in grande. L’obiettivo sarà quello di diminuire il gap e tentare al colpaccio se si presenterà l’occasione giusta.

Indianapolis sarà anche la prima gara da ‘separato in casa’ per Crutchlow. L’inglese ha deciso di lasciare Borgo Panigale, una decisione che in fin dei contri fa comodo a entrambe le parti. Bisognerà vedere come si comporterà l’inglese da qui alla fine del campionato. La prima parte è da cancellare, ma non è neanche ammissibile che continui a correre su livelli non consoni né a lui né alla moto (per quanti problemi abbia).

BANDIERA AMMAINATA – Per il GP statunitense bisogna registrare la defezione di Hayden, che non correrà la gara di casa sostituito da Camier. Nicky le sta provando tutte per mettere a posto un polso disastrato e in ballo non c’è un GP ma il proseguimento della sua carriera. Due GP di stop daranno la risposta che tutti attendono.

Sarà l’ultima gara in patria per Edwards che ha già annunciato il ritiro e che salterà molte delle gare rimanenti. Il ritorno sulla Yamaha per Colin non è stato dolce e questa potrebbe essere una delle ultime occasioni buone per mettersi in luce. Intanto De Angelis aspetta al box.

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