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MotoGP, Suppo: il tempo per Bradl era scaduto

"Ha fatto un solo podio in tre anni. Crutchlow con Ducati? Melandri andò via senza ingaggio"

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Alla Ducati non conviene tenersi Crutchlow. Gli deve pagare l'ingaggio 2015, fare altre due moto, organizzargli il team. Facilmente l'operazione gli costerebbe otto milioni di euro…

Soldi buttati visto che una squadra completa già ce l'ha con la coppia Dovizioso-Iannone.

Il problema è che Cal, con Borgo Panigale, sta facendo il gioco duro. Sembra che prima del World Ducati Weekend abbia appositamente fatto scattare l'opzione a suo favore dicendo: se non lo faccio e vi libero da voi non prendo più un euro.

Aveva ragione, probabilmente, ma così in questo momento è impegnato in un braccio di ferro con Claudio Domenicali che, obtorto collo, ora dovrà cedere per semplificarsi la vita. Consolandosi con il fatto che risparmierà comunque.

"Non so se le cose stanno così - si schermisce, da vero politico, Livio Suppo, Team Principal della Honda - ma sappiamo come sono fatti i piloti. Anzi, per essere onesto devo aggiungere, tutti tranne Marco Melandri. Lui alla fine del 2008 pur di andare via dalla Ducati, con un contratto scritto e firmato, non chiese una lira. Onore a lui ed al suo manager, Alberto Vergani".

Fu anche una stagione terribile quella di Macio, rispetto a quella, pur non positiva, del pilota britannico, perché se Dovi in questo 2014 va meglio di Crutchlow, all'epoca Stoner con la Ducati vinse otto Gran Premi, e arrivò secondo nel mondiale con 280 punti contro il 17° posto e gli appena 51 punti di Melandri.

Un bel termine di paragone..

Rimane il fatto che l'intera situazione è stata scatenata da un'offerta di un team Honda ad un pilota Ducati. E questo perché l'HRC ha deciso di non supportare più Stefan Bradl.

"Semplicemente, lo abbiamo appoggiato per tre anni - spiega il manager torinese - e in questo periodo ha fatto un solo podio, a Laguna Seca (dietro a Marquez e davanti a Rossi N.d.R.). Ci sembra giunto il momento di guardare altrove. In ogni caso Cecchinello era libero di confermarlo".

Naturalmente. Solo che senza il supporto (economico) dell'HRC il pilota tedesco non è stato più un affare vantaggioso.

"Comunque ci risulta che Lucio una offerta gliela abbia fatta. E' stato lui a rifiutarla", sottolinea Suppo.

Ed è vero, ma dopo aver visto le proprie quotazioni precipitare dietro a Jack Miller, Maverick Vinales, Aleix Espargaro ed ora Cal Crutchlow, giustamente Bradl avrà pensato che fosse il momento di cambiare aria. E non abbiamo citato Jonathan Rea. A proposito che ne è di lui?

"Noi come Honda lo abbiamo proposto a vari team…".

Diciamo che Johnny, con un manager americano che non segue il motomondiale, è un po' fuori dal giro che conta. Ma è ancora presto, con questo rimescolamento dell'ultima ora, dire che è fuori dal giro…

Rimanete collegati e non perdetevi il fine settimana di Indianapolis.

 

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